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‘Il Diabete ed il Manifesto dei Diritti’

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‘Il Diabete ed il Manifesto dei Diritti’

Firenze – «Nel nostro documento discusso con il Direttore Desideri, avevamo posto il problema del diabete e delle sue complicazioni fra le priorità della nostra Provincia, per cui prendiamo atto della presa in carico da parte della ASL8 del cosiddetto “Manifesto dei diritti del diabetico”, pur restando convinti che la nostra società non vuole più sentire parlare di diritti ma di “manifesti dei doveri”, dato che è giunta l’ora di cambiare basandosi sul concetto che il sacrosanto diritto del prossimo non è altro che la conseguenza della normale esecuzione del proprio dovere, quello per cui si è pagati e spesso si hanno privilegi.
La lotta al diabete è una priorità che non si realizza solo nell’ospedale ma vede in campo molti operatori, a cominciare da medici ed infermieri del territorio per finire alle società sportive, alle scuole ed alle famiglie, nonché alla politica che deve favorire l’accesso alle visite ed ai necessari materiali. Perché il diabete è soprattutto controllo e prevenzione e crediamo che il direttore Desideri debba fermamente pensare ad agire sull’informazione e sulla formazione, sia in ospedale che in periferia, così come utilizzare al meglio le Case della Salute per creare poli di prevenzione e controllo metabolico, soprattutto nell’infanzia e nella fase della cronicità. E’ proprio in periferia che occorre rinforzare i controlli metabolici e la cura delle complicazioni con personale del territorio, oltre alla possibilità degli approvvigionamenti dei presidi necessari a tali malati.
Come dimostrano i dati pubblicati, la Toscana non è proprio quell’isola felice di cui molti parlano. Circa il 35 su un milione di amputazioni per complicazioni diabetiche non è un dato felice, se si pensa che si arriva a punte dell’80 su un milione in alcune città toscane. Il fatto che sia proprio Arezzo ad abbassare la media ci fa piacere e rende omaggio a tutti gli operatori.
E’ rinomata la professionalità del primario Dott.ssa Lucia Ricci, soprattutto nel settore del piede diabetico, ma ci risulta che ancora molto occorre fare nel territorio per migliorare la qualità della vita e diminuire i disagi di questi malati cronici a rischio di gravi invalidità. Per questo occorre evitare atteggiamenti autoreferenziali ed insistere in un sereno e serrato confronto sulle criticità che, purtroppo, non mancano in un modello, come quello toscano, troppo centralista, burocratico e non sempre organizzato per dare risposte efficienti. »

Stefano Mugnai – Vice Presidente Commissione Sanità CRT
Pier Antonio Bacci – Responsabile Consulta Salute e Politiche Sociali PDL Arezzo