CESENA – "Se il lavoro e' un diritto, lavorare in sicurezza lo e' altrettanto. Non e' accettabile che, pur di lavorare, si rischi di morire". Lo ha affermato Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, in occasione dell'iniziativa organizzata dal patronato Inca-Cgil, nella Giornata internazionale contro gli infortuni, a Cesena.
"Migliaia di imprese – ha continuato Epifani – affrontano con coscienza il tema della sicurezza. E' stato invece vergognoso il comportamento della ThyssenKrupp, prima e dopo l'incidente. E, se anche Confindustria dicesse alle imprese 'non ti sei comportato bene', a me non dispiacerebbe".
Per Epifani, "anche i rappresentanti della sicurezza all'interno delle aziende devono fare di piu': troppo spesso siamo distratti". "Basti pensare – ha poi aggiunto – ai fatti di Rosarno: ieri sono stati arrestati 20 'caporali' perche' sfruttavano migranti: dove c'e' la schiavitu', non ci sono diritti".
E, per Epifani, promuovere una nuova cultura della salute e della sicurezza nei posti di lavoro significa anche "sanzioni piu' forti nei confronti di chi non fa il proprio dovere". "C'e' il problema delle sanzioni: il governo precedente – ha spiegato Epifani – aveva fatto un documento importante con sanzioni piu' forti. Oggi siamo in polemica con il governo e Confindustria perche' questo governo ha ridotto le sanzioni e in alcuni casi le ha annullate. Pero', se non ci sono sanzioni, in che modo si rende responsabile chi deve rispettare le leggi''?

Articlolo scritto da: Adnkronos/Labitalia