Home Attualità Nella spazzatura 500 euro l’anno di alimenti a famiglia

Nella spazzatura 500 euro l’anno di alimenti a famiglia

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ROMA – Natale tempo di festa, famiglia e convivialità. Ma anche tempo di sprechi. Quant'è il cibo che finisce nella pattumiera in questo periodo? E durante tutto l'anno? Ma, soprattutto, quanto ci costa questo sperpero? In questi giorni di post-bagordi associazioni di consumatori e commercianti fanno i conti.
"Il 30% del cibo acquistato dalle famiglie finisce nella spazzatura". E intanto sul globo c'è qualcuno che mangerebbe i nostri avanzi per sopravvivere. E' la Coldiretti a fornire all'ADNKRONOS la stima degli sprechi evidenziando inoltre che "prodotti alimentari per un valore di circa 510 euro vengono gettati da ogni famiglia durante l'anno". Lo spreco raggiunge "valori record" durante festività come il Natale, ma anche nel corso dell'anno restano comunque "invenduti nei retrobottega dei punti vendita 240mila tonnellate di alimenti per un valore di oltre un miliardo di euro, che potrebbero sfamare 600.000 cittadini con tre pasti al giorno'' nell'arco di 365 giorni.
Anche l'Adoc, l'associazione dei consumatori guidata da Carlo Pileri, ha tirato le somme in termini monetari: ogni anno oltre 500 euro, 515 per la precisione, pari al 9% della spesa totale delle famiglie, vengono buttati. Sprechi che durante le feste aumentano, solo a Natale, infatti, la media è di 50 euro. Ed è il pane a detenere il primato dei prodotti più sprecati, se ne butta circa il 19%, secondo l'Adoc, a seguire la frutta e la verdura, ben il 17% finisce nella pattumiera. Inoltre, sono saliti gli sprechi dei prodotti in busta che crescono del 2% rispetto al 2008.
Secondo i dati forniti all'ADNKRONOS dall'associazione dei panificatori di Confcommercio e dalle Coop, ogni giorno dal 3 al 10% del pane prodotto finisce nella spazzatura.
Sprechi anche nelle mense italiane, dalla scuole agli ospedali, dalle caserme alle aziende che scartano a tutt'oggi moltissimo cibo per lo più cucinato, difficilmente riciclabile. Ammonta, infatti, a 130 milioni di euro il valore degli alimenti che vengono buttati in un anno, il 20% circa su un totale di 700 milioni di fatturato. A dare la cifra del fenomeno è il centro studi della Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi della Confcommercio. I maggiori sprechi però riguardano le mense scolastiche, qui si arriva a una percentuale addirittura del 40%.
Ma in cucina non si spreca niente, tutto può essere riciclato, o meglio riutilizzato. Parola di chef. "Gli avanzi di Natale, soprattutto di carne, sono ottimi per fare il ripieno dei cannelloni. Vitello, anatra, cappone vanno benissimo anche per fare i 'cappellacci' ma anche il polpettone è fantastico". E' quanto afferma all'ADNKRONOS Gianfranco Vissani, cuoco, gastronomo, critico e inventore di tanti piatti di tradizione rivisitati secondo il suo rinomato estro. "In cucina si riutilizza tutto, guai a sprecare – replica Vissani – ma gli italiani purtroppo non hanno la cultura di questo, non sanno come utilizzare gli alimenti, sprecano tutto, vanno al supermercato, riempiono il carrello perché devono comprare e poi si dimenticano di quello che hanno in dispensa". Ma non solo, gli italiani alla fine mangiano sempre le stesse cose secondo Vissani e cioè "bistecca, bresaola, prosciutto, mozzarella ma che dire di minestre, fagioli? Le trattorie romane, anche di grido, propongono sempre bucatini alla matriciana, non ci sono alternative. E invece la pasta riscaldata è squisita". Quanto al pane sprecato, di cui si è parlato molto in questi giorni, "torniamo a fare il pancotto con un filo d'olio extra vergine di oliva e il pecorino. Io ci sono cresciuto", afferma dall'alto della sua competenza, fra tradizioni gastronomiche locali ed esperienze di cucina internazionale.