Catania – (Adnkronos/Ign) – E' finito a reti inviolate il posticipo della 9a giornata di Serie A tra Catania e Fiorentina. Il match andato in scena al Massimino è stato tutt'altro che entusiasmante, con le due squadre che al di là di qualche brivido arrivato da palla inattiva, non sono riuscite a creare un numero sufficiente di occasioni da gol. Per i viola, ora a quota 9 punti in classifica, si tratta del secondo punto ottenuto in trasferta. Continua invece l'imbattibilità interna dei siciliani, appollaiati insieme al Cagliari a 10 punti in classifica.
Nelle prime battute, dopo un tentativo iniziale di Mutu, a sfiorare il vantaggio è il Catania, con Mascara che su punizione colpisce in pieno l'incrocio dei pali. I viola si affidano soprattutto alle iniziative di Mutu; troppo spesso però, il rumeno cerca di strafare e i tentativi risultano velleitari. La gara si gioca a ritmi alti e dopo un paio di occasioni per i siciliani, ancora Mutu tenta di portare pericoli alla porta difesa da Andujar, venendo però bloccato al momento della conclusione da un ottimo recupero di Spolli. Gli uomini di Giampaolo provano a rispondere con Antenucci, ma il tiro è debole e Frey para senza problemi. Nel finale della prima frazione la partita cala di intensità e le squadre vanno negli spogliatoi a reti inviolate.
Al rientro in campo il primo tentativo è dei siciliani, con Mascara che non trova lo specchio della porta con un pallonetto. Complice anche il tempo perso per l'infortunio di Spolli, i ritmi si abbassano ancora, con le due squadre che non sembrano in grado di creare pericoli alla difesa avversaria. Per una conclusione verso la porta bisogna attendere fino alla mezzora del secondo tempo, quando il tiro da fuori di Izco sfila alla destra di Frey. Subito dopo gli etnei ci provano di nuovo, ma Antenucci lanciato in profondità non inquadra la porta e spara fuori. Le sostituzioni operate da Giampaolo e Mihajlovic non cambiano l'indirizzo della gara, che scivola senza emozioni fino al triplice fischio di Rizzoli.

Articlolo scritto da: Adnkronos