Home Attualità Tecnologia Tra qualche giorno si perfora l’area vulcanica più pericolosa al Mondo

Tra qualche giorno si perfora l’area vulcanica più pericolosa al Mondo

0
Tra qualche giorno si perfora l’area vulcanica più pericolosa al Mondo

Napoli – Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP) è la sigla di un grande esperimento scientifico Internazionale, probabilmente il più importante esperimento al Mondo nel campo della Vulcanologia. Il Progetto, che ha avuto una fase di elaborazione di cinque anni, mira a studiare in maniera diretta, anche attraverso perforazioni crostali, l’area vulcanica a più alto rischio al Mondo data l’alta urbanizzazione, ossia i Campi Flegrei, localizzati ad Ovest del centro urbano di Napoli, che includono buona parte della città stessa (i quartieri di Fuorigrotta, Bagnoli ed Agnano). Il fine ultimo di tale esperimento è quello di diminuire drasticamente il rischio vulcanico nell’area, attraverso la conoscenza dettagliata della struttura profonda e lo studio diretto dei meccanismi che generano sia le eruzioni che i fenomeni di bradisisma. Il ‘bradisisma’, parola di radice greca che vuol dire ‘sisma lento’ o ‘terremoto lento’, è stata coniata per definire i fenomeni di intenso sollevamento ed abbassamento del suolo che caratterizzano quest’area da almeno due millenni. I fenomeni di bradisisma hanno interessato l’area in maniera evidente anche recentemente, quando, tra il 1969 ed il 1985, il livello del suolo nel porto di Pozzuoli salì di 3.5 metri, con punte nel tasso di sollevamento, raggiunte nel 1984, di alcune decine di centimetri al mese.
Le aree vulcaniche come i Campi Flegrei, chiamate ‘caldere di collasso’, rappresentano la categoria di vulcani più esplosivi al Mondo. Sebbene la maggior parte delle eruzioni da queste aree sia di piccola o moderata entità, le eruzioni più forti dette ‘ignimbritiche’, fortunatamente molto rare, sono le uniche capaci di generare catastrofi globali, ed alcune di loro, nel passato, hanno probabilmente generato estinzioni di massa. Le aree più note di questo tipo, oltre ai Campi Flegrei, sono ad esempio Yellowstone (USA), Santorini (GR), Ywo Jima (J).
Il Progetto CFDDP entrerà nel vivo nei primi giorni di Ottobre 2010, con la perforazione del ‘pozzo pilota’ che raggiungerà i 500 m di profondità, calibrazione per la successiva perforazione di un pozzo profondo 4 km, che studierà da vicino la parte più importante dell’apparato vulcanico. La perforazione profonda, parte cruciale dell’esperimento, arriverà a perforare rocce con temperature fino ad oltre 500°C; inoltre, dall’andamento delle temperature misurate in profondità, sarà in grado di determinare la profondità del magma, localizzato a profondità molto maggiore.
L’importanza del progetto CFDDP sarà enorme, non solo per la mitigazione del rischio vulcanico nell’area ma anche per il salto di qualità nella conoscenza del vulcanismo più esplosivo sulla Terra, quello delle caldere di collasso. Inoltre, lo studio dettagliato di una delle aree con il sottosuolo più ‘caldo’ al Mondo, sarà un’incredibile opportunità per studiare le potenzialità e le migliori tecnologie di sfruttamento di quella che, specialmente in Italia, potrà essere l’energia del futuro, pulita, rinnovabile e capace di sostituire, anche in termini quantitativi, i combustibili fossili ed il nucleare.
Il CFDDP annovera tra i suoi partners i più importanti Istituti di Ricerca Internazionali, ed è sponsorizzato e finanziato dal prestigioso Consorzio Internazionale per le Perforazioni Profonde Continentali (ICDP). Il Progetto è a guida INGV, con i coordinatori Giuseppe De Natale e Claudia Troise, entrambi della sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano. Tra i partners Italiani annovera l’AMRA scarl (Consorzio delle Università ed Enti di Ricerca Campani, Napoli), l’INO-CNR (Napoli, Firenze), l’INOGS (Trieste), oltre a molti altri. Tra i partners Internazionali, il CFDDP annovera GFZ (D), ETH (CH), USGS (USA), Royal Holloway (UK), UCL (UK), CSIC Barcelona (E), Università di Barcelona (E), Università di Monaco (D), Università di Aachen (D), Università di Aukland (NZ).