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Trovata morta la giovane scomparsa a Oleggio

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TORINO – E' stato un tatuaggio su una caviglia a permettere il riconoscimento di Simona Melchionda, la giovane 25 enne scomparsa lo scorso 6 giugno dalla sua casa di Oleggio, in provincia di Novara, e ritrovata cadavere oggi a San Giorgio Pombia, incastrata in alcuni rovi su una delle sponde del Ticino.
A confessare l'assassinio della giovane e' stato un carabiniere di 28 anni, che ha raccontato di averle sparato e poi di aver gettato il corpo della giovane nel fiume. Ora sara' l'autopsia, che quasi certamente si terra' martedi', a chiarire le esatte cause della morte. L'avanzato stato di decomposizione del corpo non ha infatti permesso agli inquirenti di accertare se veramente la giovane e' stata colpita con un colpo di pistola alla testa.
Secondo i primi accertamenti, il carabiniere a cui al momento e' contestato l'omicidio volontario e si trova in carcere ad Alba, avrebbe confessato di aver ucciso la giovane la sera stessa della scomparsa. I due che in passato avevano avuto una relazione, quella sera si erano incontrati dopo che la ragazza, secondo quando e' emerso, avrebbe ceduto alle insistenze dell'uomo per vedersi.
''Fin dai primi giorni della scomparsa della giovane – spiega il procuratore capo di Novara, Francesco Saluzzo – le indagini si erano rivolte verso il carabiniere. Il fatto pero' che qualche persona che la conosceva bene avesse detto di averla vista ancora viva qualche giorno dopo la scomparsa ci ha fatto ampliare le indagini''.
Gli accertamenti proseguono per chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto, anche se al momento non ci sono elementi che possano far pensare a un coinvolgimento di terzi.

Articlolo scritto da: Adnkronos