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Voci di Strada: formazione e informazione per giovani e immigrati

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Voci di Strada: formazione e informazione per giovani e immigrati

Arezzo – Prosegue il progetto “Voci di Strada”, realizzato dall’assessorato alle politiche per l’integrazione del Comune di Arezzo e integrato dall’assessorato alle politiche sociali, con il supporto operativo dell’associazione DOG – operatori di strada di Arezzo.
“Anche quest’anno ci stiamo muovendo sul tema della sicurezza – dichiara l’assessora Aurora Rossi – lavorando insieme alle forze dell’ordine e agli operatori di strada dell’associazione Dog in particolare nell’aspetto dell’integrazione. Investiamo in questo progetto i 18.000 euro che abbiamo ottenuto dal finanziamento regionale per stabilire contatti in strada, direttamente nei luoghi di incontro dei ragazzi e proponendo un corso di formazione per ‘educatori alla pari’, chiedendo ai ragazzi la disponibilità a farsi portatori di messaggi positivi nei confronti dei loro coetanei. Altro obiettivo è anche quello di ampliare la conoscenza dei servizi che già esistono nel territorio e che talvolta sono poco conosciuti”.
Coinvolto nel progetto anche l’assessorato alle politiche sociali del Comune. Sostiene l’assessore Lucia De Robertis: “diamo così un messaggio chiaro sulla nostra idea di sicurezza che è quello di mettersi intorno ad un tavolo con tutti coloro che nel territorio lavorano per educare, prevenire, integrare. E’ un supporto importante per le istituzioni che permette di avere in ogni ambiente figure capaci di ‘fare da ponte’ per comunicare, conoscere e interpretare i diversi messaggi che arrivano dalla società ed in particolare dal mondo giovanile in genere, connotato dalle diverse e molteplici nazionalità presenti nel territorio”.
Da tempo collaborano a queste iniziative le Forze dell’Ordine: la conferma il Vice Questore Paolo Terracciano, della Polizia di Stato: “rappresentiamo l’autorità e siamo visti spesso più sotto l’aspetto repressivo che preventivo ma facciamo parte di questa ‘rete’, di un sistema complesso che mira a ridurre i reati più che a punirli”.
Il sostegno del Comando provinciale dei Carabinieri arriva da Massimo Planera: “Arezzo si conferma un ‘laboratorio’ proficuo e concreto, non solo di idee ma soprattutto di fatti. La prevenzione è un segnale importante e si può fare anche con azioni semplici che stiamo portando avanti con questo progetto e che daranno nel tempo i risultati sperati”.
Una prima conferma di questa azione è confermata arriva dalla Polizia Municipale per vice di Marco Bigliazzi: “la presenza nel territorio e l’attenzione costante hanno già portato ad una diminuzione dei problemi e dei comportamenti che necessitano di un’attività repressiva”.
Il progetto, iniziato nel mese di agosto, si concluderà a marzo 2011. C’è stata una prima fase di osservazione e di mappatura che ha permesso agli operatori di rafforzare la rete sociale fra istituzioni e associazioni del territorio che si occupano di immigrati anche tramite contatti di gruppi e singoli in modo informale nella tipica operatività di strada. I contatti sono stati circa 400 e hanno riguardato i senza fissa dimora e gli adolescenti di origine straniera.
“Adesso – ricorda Roberto Norelli dell’Associazione Dog – si passa alla seconda fase: ogni venerdì e sabato pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30 due operatori di strada saranno presenti in modo itinerante nel centro storico di Arezzo e nelle aree dell’ospedale San Donato, di Campo di Marte e nel quartiere Giotto. Gli obiettivi sono: creare e mantenere relazioni stabili, motivare un gruppo di ragazzi stranieri a frequentare il successivo corso di ‘peer education, per il quale abbiamo già ottenuto 44 adesioni, individuare luoghi di aggregazione dove organizzare interventi di prevenzione e informazione sulle tematiche legate all’uso di alcol, oltre che come occasioni per informare sui progetti e sulle attività ordinarie dell’amministrazione comunale rivolte a questi gruppi di popolazione”.