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Alimenti: nuova ‘app’ smartphone riduce rischi allergie

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Alimenti: nuova ‘app’ smartphone riduce rischi allergie

Roma, 6 giu. (Adnkronos Salute) – Fornire al consumatore con problemi di allergia alimentare uno strumento facile da consultare, grazie a un'applicazione scaricabile sugli smartphone. E' l'obiettivo di 'AllergomeConsumer', il database alimentare studiato dal Fondo internazionale per la ricerca avanzata in allergologia ed immunologia (Ifarai) Onlus e presentato oggi a Roma. Il sistema prevede la possibilità di controllare, tramite il proprio telefonino, la sicurezza del prodotto da acquistare 'fotografando' un codice speciale, definito 'Data Matrix', studiato appositamente per questo progetto e che appare sulla confezione del prodotto. Sullo smartphone del consumatore, precedentemente identificato dal sistema attraverso un profilo che segnala l'identikit del paziente allergico, apparirà una scritta che consiglia o meno l'acquisto del prodotto. Il sistema si presenta come utile in virtù dei numeri sulle allergie: oggi, in Italia, circa il 30-40% della popolazione è affetta almeno da una forma di allergia.
E quella alimentare, che si in interseca soprattutto con l'allergia respiratoria, interessa il 3-5% della popolazione. "La filosofia del progetto – afferma Adriano Mari, allergologo e responsabile scientifico del progetto – ha individuato tre punti nodali: l'identificazione dell'ingrediente o allergene, quella del consumatore e quella del prodotto". Altro obiettivo di 'AllergomeConsumer' è raccogliere informazioni dettagliate sugli ingredienti di natura alimentare presenti non solo nei prodotti utilizzati nell'alimentazione umana, ma anche in altre linee di prodotti quali cosmesi, medicinali e alimenti per animali. "Il primo scoglio da superare – spiega Anna Maria Ronconi, presidente di Ifarai Onlus – è raccogliere però il maggior numero di etichette di prodotti commerciali contenenti sostanze alimentari.
Per questo speriamo che il mondo produttivo ci assista". Al momento, infatti, il database comprende 15mila confezioni esaminate e schedate, un numero che non supera il 10% dei prodotti alimentari. "La nostra speranza – sottolinea Alessandro Brunetti, responsabile del progetto – è arrivare ad esaminare il 70% dei prodotti in commercio per avere una panoramica più ampia degli alimenti in commercio". I vantaggi del sistema, sostengono i responsabili del progetto, sono molteplici. Attraverso il database, ad esempio, si superano le difficoltà di lettura degli ingredienti a causa di caratteri spesso troppo piccoli, dello scarso contrasto di colori, della posizione difficilmente accessibile o delle etichette multilingua.
Altre volte, invece, i termini usati sono criptici. Per non parlare di tutti i sub-ingredienti, spesso nocivi, ma non indicati sulle confezioni. Inoltre il consumatore, per mancanza di tempo o pigrizia, spesso non si ferma a leggere le indicazioni presenti sulla confezione. Con 'AllergomeConsumer', invece, basta un click e poi attendere qualche secondo per avere un consulto in tempo reale. Sulle 15mila confezioni esaminate, il 97% registra almeno un possibile allergene, mentre l'11% ben 10. "L'unico intervento sulle etichette reali che dovranno compiere le aziende – prosegue Brunetti – è applicare il 'Data Matrix' in un punto accessibile della confezione". "Siamo entrati in una fase molto delicata – ammette Mari – il progetto è stato avviato nel 2009 e dopo due anni vogliamo passare dal mondo scientifico a quello reale.
La nostra speranza è esaminare anche il mercato dei prodotti per celiaci, e vorremmo applicare il sistema anche sui menù di ristoranti e fast food, dove si registrano numeri alti di allergie alimentari". Ma le ambizioni del progetto non si esauriscono qui. "Pensiamo – conclude l'allergologo – che questo sistema possa essere anche una spinta ulteriore per il turismo in Italia. Basti pensare a quale grado di sicurezza avrebbero i turisti che vengono nel nostro Paese e acquistano o consumano i prodotti. Il sistema è infatti codificato in varie lingue".