Home Politica Dichiarazione del capogruppo UDC Simone Palazzo

Dichiarazione del capogruppo UDC Simone Palazzo

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Arezzo – «Mentre la campagna elettorale entra nel vivo, nella qualità di consigliere provinciale dell'Unione di cento, devo constatare che siamo stati facili profeti quando avevamo predetto che tutta l’attenzione si sarebbe concentrata sul nome del candidato. Nessuno, infatti, si preoccupa di ascoltare le richieste di aiuto e l’espressione dei disagi provenienti dalla società civile e dalle categorie economiche, cosa che noi dell 'Udc invece facciamo da sempre. Le annose questioni legate alla viabilità cittadina sono amplificate dai lavori in corso che, stranamente, vedono il fiorire di cantieri a pochi giorni dal voto; verrebbe da nominarli cantieri elettorali, come se gli aretini potessero così dimenticare l’immobilismo di questa Giunta nei suoi cinque anni di governo. Non si può risolvere il problema della riqualificazione delle aree ex Lebole ed ex Unoaerre senza una valutazione oggettiva dei bisogno di questa città. A ragione il presidente Tricca ha invocato un tavolo sui punti più stringenti, senza tralasciare la questione legata alla riqualificazione della nostra stazione. Ormai sempre più lontana dall’alta velocità, frutto di scelte sbagliate compiute in passato, adesso la stazione di Arezzo rischia di trovarsi sempre più ai margini del sistema ferroviario, invece sarebbe più opportuno ripensarla con il concetto di metro a cielo aperto, capace di soddisfare le esigenze dei pendolari. Che dire, poi, della domanda di cultura, sempre più sentita dagli aretini, per la quale l’attuale Giunta non è stata capace di andare al di là della logica delle amicizie, negando ad Arezzo l’ampio respiro nazionale e non solo che meriterebbe, per la bellezza e la consistenza del suo patrimonio storico, artistico e architettonico? Come si vede, la questione dei candidati è cosa di poco conto se chi si presenta non ha in mente un programma chiaro e la capacità di attuarlo, a nulla valgono i nomi se non c’è in mente l’unico obiettivo che dovrebbe animare un sindaco o aspirante tale: il bene della città. Ad Arezzo non servono fenomeni politici ma persone capaci di ascoltare e rapidi nell’agire. Chi fino a ora non ha agito secondo questi criteri, quali garanzie potrà dare per il futuro? Infine, va ricordato che le OOSS si sono riservate, nel caso di cambiamenti nella responsabilità gestionale del Piano con soggetti diversi dall’Amministratore Delegato, la revisione degli impegni assunti con la odierna trattativa. Il piano di risanamento, come si vede, ha una sua coerenza logica e mira alla salvaguardia di una realtà importantissima del nostro territorio.»