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Fanfani su università: ‘Rivedremo aggregazioni dei servizi in Toscana’

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Fanfani su università: ‘Rivedremo aggregazioni dei servizi in Toscana’
Giuseppe Fanfani

Arezzo – Dopo il Rettore dell’Università di Siena e il Polo Universitario, è adesso la volta del Presidente della Giunta Regionale, Enrico Rossi e dei Presidente delle province di Arezzo, Siena e Grosseto.
Il Sindaco Fanfani porta la vicenda dell’università aretina a livello regionale e l’inserisce nel processo di aggregazione dei principali servizi pubblici.
“Sono perfettamente consapevole che siamo di fronte al rigido rispetto delle indicazioni ministeriali – scrive Fanfani – ma rimango altrettanto convinto che il tema della presenza universitaria su un territorio, con i suoi riflessi sociali, culturali ed economici, non possa essere ridotta ad una semplice questione numerica”.
Il Sindaco ricorda al Presidente Rossi la sua azione nei confronti dell’ateneo senese e la decisione, qualora non vengano sospesi gli atti annunciati, di rivedere tutti i suoi rapporti con l’Ateneo a cominciare dal Polo Universitario.
“La sospensione di atti traumatici ed irrimediabili potrebbe consentire l’attivazione – scrive Fanfani – di una riflessione complessiva sulla presenza universitaria sul territorio toscano. Quella attuale è stata probabilmente carente dal punto di vista programmatorio e in questa fase la Regione Toscana potrebbe farsi, ecco la mia richiesta, promotrice di un incontro con i Rettori delle tre Università, i Presidenti delle Province toscane ed i Sindaci dei Comuni capoluogo. Un confronto per verificare se e come sia possibile una presenza universitaria che privilegi, ovviamente, la qualità della formazione ma non sottovaluti la necessità di un rapporto positivo e fecondo con le realtà territoriali che non siano esclusivamente Firenze, Siena e Pisa”.
Il Sindaco Fanfani si dice certo che da parte del Presidente Rossi ci sarà la volontà e la disponibilità a valorizzare l’intero territorio regionale e quindi i singoli sistemi economici locali.
“Arezzo, in questi anni, ha dato grandi disponibilità al lavoro di razionalizzazione dei servizi pubblici. Per noi la logica della collaborazione, della sinergia istituzionale, del lavoro congiunto nel nome e nell’interesse di tutti i cittadini è assolutamente prioritaria. Ovviamente non può esserlo solo per noi. Se preverranno, in altre sedi e in altre realtà, egoismi e particolarismi allora non potrò che trarne le necessarie e inevitabili conseguenze che avranno riflessi sui processi di aggregazione in corso in alcuni fondamentali servizi pubblici nell’area della Toscana Meridionale. Mi riferisco al sistema dei trasporti, alla gestione del ciclo dei rifiuti e del servizio idrico integrato, alla distribuzione delle energie. Non è possibile ipotizzare e lavorare sull’aggregazione di questi servizi e lasciare assolutamente al di fuori di questo contesto il tema dello studio, della formazione e dell’Università. E non è nemmeno possibile pensare ad Arezzo come ad un territorio semplicemente tributario di risorse. Tanto più che questa è la realtà, nella Toscana meridionale, a più forte consistenza produttiva e che quindi è assolutamente logico pensare ad una presenza universitaria che si coordinasse con essa per favorire lo sviluppo e l’occupazione giovanile. In questo senso confermo la necessità che Arezzo mantenga non solo Lettere ma anche i corsi di economia e ingegneria che sono funzionali al nostro sistema economico”.