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‘Fornai’, cambia la legge

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Arezzo – L’Associazione Panificatori Aretini ha accolto con grande soddisfazione la nuova legge sulla panificazione approvata ieri (27 aprile) dal Consiglio regionale e che da ora in poi regolerà l’attività del settore in Toscana.

Prima nel suo genere in Italia, la legge stabilisce l’obbligatorietà della partecipazione ai corsi di formazione professionale e qualifica il panificio come azienda che deve seguire l’intero ciclo di produzione del pane, dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale. Introduce poi la nuova figura del “tecnico dell’attività produttiva”, che deve essere garante della qualità del prodotto finito, assicurando l’utilizzo di materie prime in conformità alle norme vigenti e la piena osservanza delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza dei luoghi di lavoro.

Un plauso alle scelte della Regione è subito arrivato dalla categoria, alla quale appartengono 1.600 panificatori in Toscana, circa 150 nella provincia di Arezzo. “Da tempo chiedevamo una maggiore tutela della professione e finalmente siamo stati ascoltati – sottolinea il vicepresidente dei panificatori aretini Tommaso Moretti – la nuova legge regionale, che abbiamo seguito in tutto il suo iter da quattro anni a questa parte, restituisce valore alla responsabilità, alla preparazione ed alla competenza nel nostro mestiere, in cui non ci si può improvvisare. È quindi un risultato positivo anche per i consumatori, ai quali sarà garantita maggiore tutela”.

“Ottima l’introduzione di un percorso formativo obbligatorio per chi vuole diventare panificatore, sarà più preparato a stare sul mercato e ad affrontare certi aspetti tecnici e burocratici dell’impresa. Ma per quanto riguarda il mestiere vero e proprio, nulla potrà mai sostituire il lavoro di bottega, a fianco di chi ha più esperienza. È la nostra ricchezza”, ci tiene a precisare il presidente provinciale Eraldo Picchi, una vita (oltre 60 anni!) spesa a lavorare “con le mani in pasta”.

Dopo il graduale smantellamento di norme importanti, che per mezzo secolo avevano dato certezza al settore dell’Arte Bianca (la legge 580, il calmiere, la licenza di panificazione, il riposo settimanale), gli operatori del settore soffrivano della mancanza di garanzie e tutela. “Ma questo provvedimento rappresenta una decisa e positiva inversione di marcia – prosegue Moretti – ci vuole solo un po’ di tempo per capire i benefici pratici che potrà apportare, anche per i consumatori”.

La nuova legge modifica anche la disciplina delle aperture e delle chiusure degli esercizi operanti nel settore. La domenica sarà giorno di riposo settimanale per i panificatori, ferma restando l’autonomia decisionale dei Comuni di autorizzare aperture straordinarie laddove la panificazione domenicale sarà un servizio indispensabile.