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Google celebra Fermat

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Google celebra Fermat

Roma, 17 ago. (Adnkronos) – Nasceva 410 anni fa il magistrato e matematico francese Pierre de Fermat, che oggi Google ricorda, pubblicando sul doodle (il logo del motore di ricerca) la formula del celebre teorema rimasto per quasi 400 anni senza soluzione. Fermat lo formulo' nel 1637, senza fornirne pero' una dimostrazione, che fu cercata a lungo nei secoli successivi. Il matematico e magistrato francese, scomparso nel 1665, scrisse in proposito, ai margini di una copia dell''Arithmetica' di Diofanto sulla quale era solito formulare molte delle sue famose teorie: ''Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non puo' essere contenuta nel margine troppo stretto della pagina''.
Dopo secoli di studi e diversi tentativi da parte di matematici del calibro di Eulero, Adrien-Marie Legendre e Sophie Germain, sara' lo scienziato inglese Andrew John Wiles a risolvere il misterioso teorema, nel 1994. Anche se la scoperta di Wiles e' stata messa in discussione dallo scrittore e scienziato inglese Arthur C. Clarke, il celebrato romanziere della fantascienza scomparso nel 2008 e autore di '2001: Odissea nello spazio'. Nel romanzo 'The Last Theorem' (L'ultimo teorema), pubblicato in Gran Bretagna nel dicembre 2004 dalla casa editrice Gollancz, contesta molte delle prove addotte da Wiles sostenendo che non siano affatto convincenti.
La comunita' matematica internazionale ha pero' accettato la soluzione di Wiles, nato 58 anni fa a Cambridge, che nell'ottobre del 2004 ha ricevuto a Crotone il prestigioso Premio Internazionale di Matematica. Laureato in Inghilterra, Wiles e' stato nel 1981 alla Sonderforschungsbereich Theoretische Matematik di Bonn e l'anno dopo e' diventato membro dell'Institute for Advanced Study di Princeton, negli Usa, di cui e' diventato professore nel 1982. Dal 1989, inoltre, Wiles e' socio della Royal Society di Londra, ha vinto lo 'Schock Prize' in matematica dell'Accademia Svedese delle Scienze nel 1995, il 'Prix Fermat ' nello stesso anno e nel 1996 'Il Wolf Prize of Maths' ed il 'Nationale Academy of Sciences Award in Maths'. Imponente l'attivita' di ricerca di Wiles che si e' svolta fin dall'inizio sulla teoria algebrica dei numeri e sullo studio dell'aritmetica delle curve ellittiche con i metodi della teoria di Iwasawa, ottenendo nel 1977 una bella generalizzazione della misteriosa legge di reciprocita' di Artin-Hasse-Iwasawa per le forme modulari di D.Hilbert. Il piu' clamoroso dei risultati ottenuti da Wiles e' appunto la prova dell'ultimo teorema di Fermat. Lo scienziato inglese ha dimostrato la congettura Shimura-Taniyama-Weil, legata al teorema da lui risolto, nel maggio del 1993 ed ha raccontato il risultato ad un convegno a Cambridge nel giugno dello stesso anno.
La versione definitiva e' stata pubblicata nel 1995 in Anals of Maths: e' stato il piu' atteso risultato della teoria dei numeri, sancito in via definitiva nel 1998. Wiles, dimostrando il cosiddetto ultimo teorema di Fermat , ha di fatto posto il sigillo finale ad una saga iniziata nella seconda meta' del Seicento. Pierre de Fermat, infatti, si dilettava di matematica solo per hobby, ma divenne poi uno dei massimi matematici di ogni tempo.
Nel 1670, cinque anni dopo la sua morte, rovistando tra gli incartamenti paterni, il figlio scopri' una piccola e apparentemente insignificante nota scritta a margine di un manuale di matematica. In questa nota, Fermat dichiarava di aver trovato una dimostrazione di quanto segue: e' impossibile trovare tre numeri interi, tali che la somma dei primi due elevati alla potenza intera n sia uguale al terzo, anch'esso elevato alla stessa potenza n. Tale impossibilita' sussiste per qualsiasi n maggiore di due. (Per n uguale a due, di soluzioni ce ne sono tante). La soluzione del teorema non e' stata mai trovata in altre sue carte.
Da allora, e fino al 1994, molti matematici si erano ingegnati a produrre questa dimostrazione, ma senza successo, amplificando cosi' la fama del misterioso ultimo teorema di Fermat . Gli esperti si consolidavano sempre piu' nell'opinione che fosse impossibile costruire tale dimostrazione restando nell'ambito della matematica che si impara al liceo. Infatti, la dimostrazione utilizzata da Wiles e' risultata radicalmente innovativa, in parte spaziando su noti campi di alta matematica, in parte fondandone addirittura di nuovi. Wiles, dunque, ha preso le mosse da un'idea avanzata nel 1955 dal matematico giapponese Yutaka Taniyama, un esperto delle cosiddette curve ellittiche. Tali curve sono caratterizzate da un'equazione del tutto generale, nella quale compaiono due variabili elevate a potenze intere fino alla terza, e dei coefficienti interi. La ricerca di soluzioni costituite anch'esse da numeri interi porto' Taniyama alla scoperta di una importante proprieta' di tali curve, chiamata modularita'.

Articlolo scritto da: Adnkronos