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Il ‘Gigantosauro’ arriva ad Arezzo

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Il ‘Gigantosauro’ arriva ad Arezzo

Arezzo – 13 scheletri completi, 4 teschi, numerose ricostruzioni di ambienti e situazioni tipiche delle varie ere preistoriche. Sono solo alcuni degli elementi che fanno dell’affascinante mostra “I Dinosauri della Patagonia” un evento da non perdere. E che finalmente approda in Italia, ospite dello spazio fieristico di Arezzo Fiere e Congressi, dove resterà fino al 30 giugno.

Realizzata dal GrupoCultural Argentina, con il patrocinio del Congresso dei Deputati dell’Argentina, la mostra in Italia gode del patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo e dell’Ambasciata Argentina. Curata dal museologo Fabio Frachtenberger e dal paleontologo Jorge Calvo, “I Dinosauri della Patagonia” ha un’impostazione scientifica e, al tempo stesso, con forti connotazioni didattiche che prevedono una partecipazione interattiva da parte dei visitatori.

Che potranno utilizzare un sistema di lenti che consente di guardare attraverso gli occhi di un sauropoda, ricostruire personalmente un modello di dinosauro, provare i movimenti del lunghissimo collo di uno di questi incredibili animali preistorici, seguirne le orme in un percorso che si snoda attraverso scenari perfettamente ricostruiti in 3D, entrare dentro l’uovo di un dinosauro e sperimentare la propria altezza rispetto al femore di uno di questi giganti, creare un calco di dinosauro da riportare a casa e mostrare agli amici.

Protagonista assoluta dell’esposizione aretina è proprio la Patagonia, luogo di selvaggia e incontaminata bellezza che, nel corso degli anni, è assurta al ruolo di “Terra dei Dinosauri”.

Proprio da qui, infatti, arrivano gli esemplari che caratterizzeranno la mostra: dall’Herrerasaurus Ischigualastensis, che con i suoi 200 milioni di anni risulta ad oggi il più antico dinosauro mai rinvenuto, al temibile Carnotaurus, letteralmente “toro carnivoro”. Passando per i piccoli Mussaurus, vissuti nel Triassico superiore, e arrivando all’imponente Gigantosaurus, il più grande carnivoro mai esistito, superiore per dimensioni persino al famigerato TRex. Senza dimenticare il Megaraptor, dall’enorme artiglio falciforme, e il Rebbachisaurus, erbivoro del Cretaceo inferiore i cui resti sono stati ritrovati anche nel continente africano, a dimostrazione della bontà della tesi secondo la quale Africa e Sudamerica erano un tempo un’unica massa continentale.

Da sabato 5 febbraio, quindi, presso il centro fieristico di Arezzo Fiere e Congressi, sarà possibile addentrarsi nel mistero di questi straordinari animali che dominarono il pianeta fino alla loro estinzione, avvenuta circa 65 milioni di anni fa, sulle cui cause la comunità scientifica internazionale continua a interrogarsi.

Un’esperienza di altissimo livello scientifico ma che, come abbiamo visto, lascia anche spazio al divertimento e al gioco. Perfetta quindi per i più piccoli ma studiata anche per soddisfare le esigenze degli adulti e con dei supporti studiati appositamente per i non vedenti.

Parte del ricavato sarà destinata alla Fondazione Pupi, creata dal noto calciatore Javier Zanetti allo scopo di aiutare i bimbi di una delle zone più povere dell’Argentina.