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L’Edera Trieste conquista lo scudetto ed è campione d’Italia

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Arezzo – L’Edera Trieste conquista il primo scudetto della sua storia battendo per 6-4 i Ghosts Padova alla quinta e decisiva partita. Sulla pista amica del Pala Chiarbola la formazione del presidente Claut realizza un sogno sfuggito nelle precedenti tre finali scudetto perse contro gli Asiago Vipers. Per la compagine giuliana, è il secondo alloro dopo la Supercoppa vinta nel 2009. Si chiude invece ad un passo dalla gloria la splendida cavalcata della neo-promossa Padova, già campione d’Italia nel 2003.
Ed un pezzo importante di questo scudetto alabardato è aretino. A difendere i pali dell'Edera Trieste c'è infatti un aretino doc, prodotto del vivaio dell'Hockey Club Arezzo. Si tratta di Marco Peruzzi (Pera per gli amici) che è stato il miglior portiere della stagione conquistando la stecca d'oro riservata a chi risulta al primo posto nelle classifiche di ruolo nel corso della regular season. L'estremo difensore è stato uno dei maggiori protagonisti della sua squadra ed ha così coronato una carriera che lo ha visto sempre ai vertici assoluti nei campionati a cui ha partecipato. Con i gialloneri si è preso diverse soddisfazioni culminate con promozioni dalla serie B alla serie A1 ed anche da discreti piazzamenti in campionato. Le soddisfazioni più grandi le ha però conquistate fuori dalle mura amiche (nemo profeta in patria) . Va infatti ricordato che “saracinesca Pera” ha ottenuto anche un bellissimo risultato quando è andato in Svezia dove ha militato nel massimo campionato risultando anche in quella occasione il migliore portiere. Proprio per quel bel successo si è meritato anche un riconoscimento da parte del Coni di Arezzo che lo premiò in occasione dell'annuale festa del Coni nella quale vengono assegnati riconoscimenti agli sportivi del territorio aretino ed alle società che si sono distinte nel corso della stagione.
Ma lo scudetto con l'Edera Trieste è sicuramente il risultato più importante per questo eccellente portiere che corona così la sua carriera impreziosendola anche con un alloro che ben pochi atleti aretini, in questo momento, possono vantare a livello di sport di squadra. E' il coronamento ai tanti sacrifici effettuati nel corso della carriera compresi quelli di questa esaltante stagione. Non va infatti dimenticato che “saracinesca Pera” per tutto l'anno si è sobbarcato chilometri su chilometri per recarsi a giocare a Trieste ed in tutti i campi d'Italia e d'Europa. Una fatica incredibile che solo la grande passione per questo sport e le motivazioni sono riuscite a far passare come se tutto fosse di estrema facilità e senza sforzi. Ma per arrivare a certi livelli di sforzi bisogna invece farne molti anche perchè questo sport premia molto sotto il profilo delle emozioni che si possono vivere scendendo in campo e sul lato umano ma è decisamente avaro sul piano economico visto che da queste parti i lauti compensi riservati ad altre discipline sportive si sognano!!!
Visibilmente contento ma anche commosso il portierone aretino non sta nella pelle per la gioia di questo scudetto sicuramente meritato sia dalla sua squadra che ha dominato il campionato che da lui, autentico protagonista della stagione e baluardo quasi inespugnabile della difesa alabardata. Molto sentite le prime parole di Peruzzi subito dopo il successo che ha cucito sul suo petto quel pezzo di stoffa tricolore riservato solo ai campioni d'Italia.
“Dire che sono contento – dichiara Peruzzi – è limitativo dell'emozione che provo in questo momento. Le parole non riescono ad esprimere tutta la soddisfazione per questo scudetto che solo chi è riuscito in questa impresa nella sua storia sportiva, può capire. Non mi sembra vero e temo che qualcuno mi svegli e mi dica che ho sognato. Voglio ringraziare la società Edera Trieste che ha creduto in me e mi ha voluto a tutti i costi per difendere la porta da titolare in questa stagione. Un grande ringraziamento anche alla mia società di appartenenza (Lions Arezzo) che mi ha consentito di andare in prestito agli alabardati per questa stagione e che mi ha anche permesso di allenarmi per due volte alla settimana ad Arezzo. Sono riconoscente a tutta la dirigenza giallonera ed anche a tutti i suoi giocatori, miei grandi amici , con i quali ho condiviso tante fatiche. Un pezzo di questo scudetto lo dedico anche a loro nella speranza che un giorno possano avere la stessa gioia che provo io in questo momento”.
Inutile strappare altre dichiarazioni più approfondite perchè per queste ci sarà tempo una volta smaltita l'ebrezza tricolore.
Quale sarà ora il futuro di “saracinesca Pera”? Nell'immediato l'auspicio è che la stagione non sia finita con questa finale scudetto. A luglio , a Roccaraso , sono in programma i campionati del mondo di Hockey In line e la speranza è che finalmente i tecnici azzurri riservino la giusta considerazione ad un portiere che ha dimostrato di essere il migliore e che quindi merita di poter disputare a pieno titolo la rassegna iridata e, in veste da titolare, di difendere i pali della nazionale azzurra.
In bocca al lupo quindi Pera e speriamo di poter declamare altri successi magari con la maglia azzurra e poi chissà anche con quella giallonera dei Lions!!!
Intanto non sarebbe male che le autorità sportive e amministrative del nostro territorio celebrassero questo campione magari ricevendolo in comune ed in provincia come si conviene a chi tiene alto il blasone della nostra città in Italia ed all'estero.