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L’industria rinuncia alle macchine tagliaerba

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Roma, 9 mag. – (Adnkronos)- Un gregge di 1200 pecore ha varcato per la prima volta i cancelli di una grande fabbrica senza timbrare il cartellino ma con il compito di tagliare il prato in cambio di una buona razione di erba primaverile. L'iniziativa 'nature' é frutto di una collaborazione tra Coldiretti e Whirlpool che sabato mattina nel proprio stabilimento di Cassinetta di Biandronno (Varese) ha 'assunto' il maxigregge per rasare i cinque ettari di prato che circondano la fabbrica.
"Con la bella stagione e la ricrescita dei prati -spiega Coldiretti- diventa necessario provvedere periodicamente al taglio che però quest'anno non è stato affidato a macchine falciatrici ma alle pecore che svolgono il lavoro naturalmente pascolando". "In questo modo -continua la confederazione degli imprenditori agricoli- trae vantaggio l'ambiente, essendo le pecore falciatori a impatto zero, ma anche l'allevatore, grazie alla disponibilità di un pascolo a fronte di una progressiva riduzione degli spazi verdi e del forte aumento dei costi delle materie prime necessarie all'alimentazione degli animali, che hanno provocato un incremento del prezzi dei mangimi del 19 per cento nel 2010".
Si tratta dunque per Coldiretti, di "una iniziativa per battere il caro carburante e per ridurre l'inquinamento e favorire l'integrazione tra l'industria e le attività agricole e di allevamento".
Questa iniziativa, rimarca ancora Coldiretti, è "una alternativa moderna alla transumanza che per secoli ha caratterizzato l'allevamento delle pecore ma che ora è resa difficile dall'urbanizzazione che ha drasticamente limitato le aree libere al pascolo".
"Una tendenza -prosegue- che ha ostacolato in molti territori quel lavoro di cura dei prati e del sottobosco svolta nel passato dagli animali al pascolo ed ha invece provocato il degrado ambientale e lo sviluppo selvaggio della vegetazione con il rischio incendi che si moltiplica con l'arrivo del caldo". "In Italia – conclude la Coldiretti – si contano ben 70mila allevamenti di pecore che stanno vivendo in molti casi una difficile situazione di crisi, a causa dell'aumento dei costi di produzione e del prezzo del latte che viene sottopagato agli allevatori".

Articlolo scritto da: Adnkronos