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Macri su Regolamento urbanistico

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Macri su Regolamento urbanistico

Arezzo – Dichiarazione del vicepresidente del Consiglio Comunale Francesco Macrì: “Stiamo discutendo in conferenza dei capigruppo circa la procedura da adottare per arrivare alla approvazione del Regolamento Urbanistico.
Più di 2000 osservazioni che nella realtà si traducono in circa 3000 punti da votare. Il lavoro degli uffici e della commissione è stato certamente importante, il Presidente del Consiglio Comunale si è rivelato attento alle nostre prerogative di consiglieri, ma non posso che confermare una bocciatura sonora di questo strumento che dovrebbe regolare lo sviluppo urbanistico e disegnare il futuro della città. Siamo il Comune in Italia con un regolamento contestato da un numero di cittadini e professionisti tale da indurre a pensare di essere un caso unico, non invidiabile.
Ma vorrei porre l’accento su un aspetto politico e istituzionale: la maggioranza intende imporci l’approvazione di questo atto a fine mandato, riducendo a 40 punti/gruppi le 2.800 legittime osservazioni singole, negando di fatto ai consiglieri che non hanno fatto parte della Commissione assetto del territorio di prendere coscienza degli aspetti e dei rilievi in esse contenuti nei pochi giorni a disposizione. È una violazione sostanziale del principio di trasparenza amministrativa, delle funzioni del Consiglio e dei soggetti che vorrebbero vedere la propria osservazione discussa e votata compiutamente.
Altra cosa di potenziale gravità è che molti consiglieri comunali potrebbero non trovarsi nelle condizioni di verificare eventuali conflitti di interesse e di incompatibilità, con i rischi connessi.
Concludo: al di là che i termini statutari e di legge ci consentirebbero di approvare il Regolamento Urbanistico entro il 31 marzo, un atto del genere sarebbe un elemento di grave inquinamento della campagna elettorale. Se Fanfani non vuole utilizzare l’argomento edilizia e urbanistica per alterare i termini di un suo potenziale consenso, rimandi alla prossima consiliatura dopo le elezioni l’approvazione dello strumento”.