Home Attualità Economia Made in Italy: incontro Confartigianato legge ‘bloccata’ da Bruxelles

Made in Italy: incontro Confartigianato legge ‘bloccata’ da Bruxelles

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Arezzo – “Made in …Italy”: sogno o realtà? Questo il tema di un incontro di approfondimento organizzato da Confartigianato Arezzo, che si terrà giovedì 31 marzo, alle 17,30, nella sala convegni dell'associazione di via Tiziano ad Arezzo.
Interviene l'avvocato Giovanni Maria Rossoni, della direzione generale per la politica commerciale internazionale del Ministero dello sviluppo economico.
L'incontro rientra nel quadro delle iniziative promosse da Confartigianato imprese Arezzo per tenere alta l'attenzione su un tema che interessa 73 mila imprese italiane con 579 mila addetti nei settori del tessile, abbigliamento e calzature. Si tratta della legge 55/2010 la cosiddetta “Reguzzoni-Versace” che tutela il Made in Italy dalla concorrenza dei prodotti importati dall'estero, che risulta “congelata” (mancano i decreti attuativi) perché secondo l'Unione Europea violerebbe le norme comunitarie sulla libera concorrenza. “Quella legge invece – spiega il Segretario di Confartigianato, Mauro Giovagnoli – avrebbe fatto la differenza per i produttori e i consumatori italiani perché prevede un “marchio” che identifica i prodotti nostrani da quelli esteri o peggio ancora da quelli falsificati.” Una questione non da poco visto che l'Italia è il terzo paese europeo per numero di prodotti contraffatti con oltre 44 milioni di articoli sequestrati, pari all11,5% del totale europeo. Il 54,6% dei prodotti contraffatti proveniva dalla Cina. Il mercato del falso in Italia ha un “fatturato” di oltre 7 miliardi e il settore più colpito è quello dell'abbigliamento e degli accessori con 2,6 miliardi di euro. “Con questa iniziativa – conclude Giovagnoli – vogliamo far conoscere agli artigiani questa normativa e contribuire al suo “sblocco” nei confronti dell'Unione Europea, perché non è possibile che i cavilli degli euroburocrati prevalgano sul legittimo diritto dei cittadini di essere informati sulla merce che comprano e dei produttori di essere tutelati dalla concorrenza sleale”.