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Presentata la prima guida al patrimonio seicentesco del Valdarno

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Valdarno – "L'arte ha unito il Valdarno", così l'assessore alla cultura della Provincia di Arezzo, Rita Mezzetti Panozzi, ha aperto la conferenza stampa di presentazione della guida "Il Seicento in Valdarno" che si è tenuta questa mattina alla presenza della curatrice Liletta Fornasari, di Barbara Fabbri (Sistema Museale del Valdarno e Assessore alla Cultura del Comune di San Giovanni), Mina Gregori (Professoressa emerita di Storia dell'Arte moderna presso l'Università di Firenze ) e Francesco Maria Grasso Sindaco di Montevarchi. "E' stata un'operazione culturale di grande valore – ha continuato l'assessore provinciale – la guida riscopre, valorizza e promuove il nostro patrimonio artistico con un occhio all'aspetto turistico". "Aspetto economico e cultura sono due aspetti importanti su cui dobbiamo lavorare – ha aggiunto il Sindaco di Montevarchi – in alcuni settori sarà fondamentale andare a realizzare l'unione dei Comuni perché è il territorio intero che deve essere promosso, non i singoli Comuni" e gli fa eco Barbara Fabbri che aggiunge: "fare rete oggi è fondamentale e, in questo senso, manifesto grande soddisfazione per il lavoro svolto dal Sistema Museale del Valdarno". La guida "Il Seicento in Valdarno" dell'omonimo Itinerario, a cura della storica dell'arte Liletta Fornasari, restituisce un quadro completo del patrimonio secentesco in Valdarno. La guida e l'itinerario sono un progetto del Sistema Museale del Valdarno, con il sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo. Fanno parte delle iniziative per il Seicento in Valdarno anche tre mostre volte a far conoscere grandi artisti e personalità di questo periodo storico, che qui ebbero i natali: Giovanni Mannozzi per San Giovanni Valdarno, Concino Concini per Terranuova Bracciolini e Giovanni Martinelli per Montevarchi. Le mostre saranno prorogate fino al 26 giugno, le prime due, e al 24 luglio quella su Martinelli. La guida è uno strumento fondamentale per chi si appresti a percorrere l'omonimo itinerario, ma anche e soprattutto il primo regesto delle opere pittoriche del Seicento presenti in questo territorio, mai realizzato prima d'ora. Si tratta di un volume di 192 pagine a colori, edizioni Edifir, con oltre 130 dipinti, suddivisi per area geografica, di cui 121 con relativa scheda e immagini a colori. "La cosa bella è stata proprio scoprire il Valdarno – ha detto la curatrice – quando siamo scesi sul campo, alla ricerca delle opere, rispetto alla mappatura iniziale nessuno poteva immaginare di trovare così tanti dipinti custoditi in luoghi davvero sperduti. Ci sono state delle belle sorprese". Un ingente patrimonio, conservato nelle chiese e nei musei, con la presenza di grandi maestri come Lodovico Cardi detto Il Cigoli, Francesco Curradi, Giovanni Mazzonni detto Giovanni da San Giovanni, Giovanni Martinelli, Gregorio Pagani, Simone Pignoni e Matteo Rosselli, accanto ad altri artisti minori. Presenze che dimostrano come il Valdarno, durante tutto il XVII secolo, sia soggetto a influenze di matrice esclusivamente fiorentina, con committenze importanti di famiglie che qui ebbero i loro possedimenti. Molti gli inediti tra cui due opere attribuite a Francesco Curradi, ma anche la riscoperta di artisti dimenticati dalla storiografia come Michelangelo Vestrucci collaboratore di Giovanni Martinelli nei primi anni della sua attività. Oppure opere scoperte recentemente come la bellissima Annunciazione di Giovanni Martinelli.