Home Cronaca Raffica di rapine in banca e alla Posta, nove arresti

Raffica di rapine in banca e alla Posta, nove arresti

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Raffica di rapine in banca e alla Posta, nove arresti

Arezzo – Sono nove le ordinanze di custodia cautelare in carcere scattate ieri nei confronti di altrettanti rapinatori per una raffica di colpi messi a segno tra il 2000 ed il 2009 a danni di uffici postali e banche in provincia di Arezzo, Fabro e Cesena. Ad emetterle è stato il gip del Tribunale di Arezzo Annamaria Lo Prete su rischiesta del pm Ersilia Spena, titolare delle indagini. Mentre sei sono state le denunce a piede libero. Il modus operandi dei banditi era sempre lo stesso. Il basista, lo stesso per le due bande individuate una "umbra" e l'altra "bresciana", era uno scassinatore-professionista che praticando dei fori sulle serrature delle porte d'emergenza delle poste prese di mira o degli istituti di credito permetteva di dare un'occhiata e rendere più facile l'accesso della banda. Poi, qualche giorno dopo, scattava la rapina a mano armata. Nel 2000 alla Banca di Credito Cooperativo ad Arezzo, nel 2001 al Monte dei Paschi di Siena a Fabro e alla Banca di Credito Cooperativo del Trasimeno a Moiano (Città della Pieve), nel 2007 alla Cassa di Risparmio di Cesena ed al Monte dei Paschi di Siena di Levane nel comune di Montevarchi, nel 2008 all'Ufficio Postale di Tegoleto ed alla Banca Tercas di Cesena, infine l'ultima nel 2009 sempre alle Poste di Tegoleto. Sempre armati, in dei casi non solo di pistola ma anche di coltello, minacciavano i dipendenti ed i clienti per poi fuggire con il bottino non prima di averli chiusi in bagno. Ma ad un certo punto qualcosa è andato storto. Nel 2009 a Terontola vennero arrestate dai carabinieri due persone pizzicate a praticare fori, con un trapano, nella serratura della porta laterale della Banca Popolare di Cortona. I militari si resero subito conto che il modus operandi era lo stesso usato alla Posta di Tegoleto e non solo. Uno degli arrestati aveva partecipato ai due colpi in Valdichiana. Le indagini sono state quindi estese al centro Italia e sullo stesso filone sono state scoperte altre dieci rapine, sempre con lo stesso basista, un perugino, e con dietro il braccio dei bresciani e degli umbri per le quali sono indagate complessivamente altre undici persone.
Nove, invece, i colpi sventati di cui quattro in provincia di Arezzo ed esattamente a Ponticino, Foiano, Arezzo e Castiglion Fiorentino. In questo caso i carabinieri hanno trovato i fori già fatti dal basista sulle porte di emergenza ma i rapinatori non erano ancora entrati in azione. L'operazione, proprio in relazione alla tecnica usata dai malviventi, è stata denominata "Lock drilled".
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