Roma, 23 giu. (Adnkronos Salute) – Alto o basso, soffice o duro, il cuscino è un compagno inseparabile per i viaggi nelle braccia di Morfeo. Ma anche un vero e proprio ricettacolo di germi. Dopo due anni di utilizzo, addirittura un terzo del suo peso diviene infatti dimora per batteri di ogni tipo, acari e loro escrementi, pelle morta e residui di saliva. A sconvolgere il sonno di ognuno di noi è uno studio portato avanti in Gran Bretagna da esperti del National Health Service britannico nell'ospedale St. Bartholomew di Londra. Gli ospiti indesiderati che trovano l'ambiente ideale per la sopravvivenza sulla superficie e nell'interno del cuscino vanno dallo stafilococco al Clostridium difficile, dalla varicella all'E. coli, fino ad arrivare al patogeno responsabile della lebbra. Tutti microrganismi che, potenzialmente, possono infettare i pazienti ricoverati e debilitati nelle corsie d'ospedale. Ma il fenomeno vale anche per i cuscini di casa: comportandosi come vere e proprie 'spugne', assorbono i germi e offrono loro temperatura e terreno ideale per proliferare. Il consiglio è dunque quello di mettere spesso il cuscino al sole e di lavarlo in lavatrice ad alta temperatura almeno una volta al mese. Inoltre è bene cambiarlo se lo abbiamo da più di due anni. Le persone debilitate o quelle allergiche, poi, possono ridurre il rischio di reazioni utilizzando un cuscino sintetico e inserendo delle federe speciali anti-microbi.

Articlolo scritto da: Adnkronos