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Un corso di formazione contro l’omofobia

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Cesvot e Arcisolidarietà – in collaborazione con Arci Arezzo, Associazione Arcigay-Chimera Arcobaleno, USL 8, Legambiente, Provincia di Arezzo, Associazione Medici per l'Ambiente – organizzano un corso di formazione per volontari sulle metodologie di contrasto all'omofobia, che si terrà dal 5 gennaio al 9 marzo 2012 ad Arezzo. "Un’occasione in più per mettere in campo sinergie preziose che favoriscano una cultura del rispetto e dell’inclusione", ha detto l’assessora alle pari opportunità della Provincia di Arezzo, Carla Borghesi. "Siamo alla prima edizione di una cosa innovativa – ha aggiunto Danilo Sensi, organizzatore del corso -. Questo corso di formazione lo abbiamo pensato andando ad intercettare le necessità, cercando di coprire in anticipo eventuali lacune che potrebbero verificarsi in futuro". Il corso si rivolge principalmente agli operatori del mondo del volontariato che sono impegnati, o intendono impegnarsi, con gli adolescenti, i giovani e gli immigrati, i quali, oltre alle difficoltà comuni a tutta la comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), incontrano difficoltà aggiuntive in quanto stranieri e per gli ostacoli posti dalle tradizioni culturali e sociali delle comunità di appartenenza. "L’omofobia è un argomento che, spesso, si preferisce non affrontare – ha aggiunto il Presidente di Arcisolidarietà, Nino Materazzi – questo corso, invece, intende fornire strumenti importanti a tutti coloro che operano nel mondo del volontariato". I pesanti rischi di emarginazione, che corrono i soggetti appartenenti alla comunità LGBT, non possono essere affrontati contando soltanto sull’entusiasmo e sulla convinta partecipazione emotiva dei volontari a questo problema, ma impongono anche competenze relazionali e professionali per assicurare efficacia agli interventi. "Iniziative che ci aiutino a combattere ogni forma di discriminazione – ha detto il Presidente del Cesvot Arezzo, Leonardo Rossi – troveranno sempre il nostro sostegno". Obiettivi del progetto, sono quelli di stimolare la sensibilità e l’impegno del mondo del volontariato su questo problema di forte impatto sociale e diffondere forme di intervento coordinate e con finalità condivise su questo tema. La partecipazione è prevista fino ad un massimo di 20 iscritti, gli interessati devono comunicarlo alla segreteria organizzativa entro il 29 dicembre 2011. "Un traguardo importante che la nostra associazione raggiunge a solo un anno dalla sua fondazione -, ha detto Cristina Betti, Presidente Arcigay Arezzo -. Nonostante Arezzo non abbia conosciuto, fino ad oggi, episodi particolarmente gravi di ostilità nei confronti dei soggetti che hanno effettuato una scelta affettiva di tipo omosessuale, è indubbio che più andrà avanti la legittima rivendicazione, da parte della comunità gay del diritto a vivere in piena libertà le scelte affettive, più si potranno verificare situazioni di rischio, come già emerso in altre realtà del nostro paese". Con gli strumenti conoscitivi e pratici, che il corso fornirà ai partecipanti, l’azione del volontario può conseguire risultati sorprendenti proprio perché si colloca nella sfera del rapporto personale e, quindi, al riparo delle difficoltà di relazione proprie dei servizi realizzati dagli organi istituzionali. "E’ bene non stancarci mai di ricordare che la differenza, sia essa di genere, di razza, di provenienza, di sesso o religione, rappresenta sempre un contributo fondamentale alla crescita culturale, economica, sociale e politica della società – ha concluso l’assessora Borghesi – E’ un concetto che dobbiamo ribadire con forza. Ecco, quindi, l’importanza di una capillare informazione ed educazione".