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Bibblioteca di Sansepolcro: inaugurazione il 14 aprile

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Bibblioteca di Sansepolcro: inaugurazione il 14 aprile

“E’ un patrimonio enorme che testimonia la storia culturale di Sansepolcro dal 1200 fino ai giorni nostri – dichiara il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani – E’ questa un’occasione non frequente nel panorama nazionale che conferma la Biblioteca, che rientrerà il prossimo 14 aprile nella sua prestigiosa sede di Palazzo Ducci-Del Rosso, un altro pilastro della nostra identità cittadina. Giorno dopo giorno in occasione di quest’anno di celebrazioni del Millenario della fondazione della Città e della Cattedrale (1012-2012), Sansepolcro sta riscoprendo la sue radici e si sta aprendo piena di energie alle sfide che ci presenta il futuro.”
Inaugurazione il prossimo sabato 14 aprile della Biblioteca comunale e Archivi Storici di Sansepolcro che torna nello storico Palazzo Ducci-Del Rosso di via XX Settembre a Porta Romana. All’evento atteso per più di 10 anni interverrà un parterre di tutto rispetto dal sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani, l'Assessore alla cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti, il dott. Renato Delfiol, della Soprintendenza Archivistica della Toscana, che saluteranno gli intervenuti alle 10 presso il Teatro Dante antistante la Biblioteca. Seguirà una tavola rotonda dal titolo “La Biblioteca per lo sviluppo della città” moderata da Daniele Piccini, Presidente dell'Istituzione Culturale Biblioteca Museo Archivi Storici, con Stefano Parise, Presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche e Stefano Salis, giornalista responsabile delle pagine letterarie della “Domenica del Sole 24 Ore”. Alle 12 a Palazzo Ducci – Del Rosso il taglio del nastro e la riapertura della sede oggetto di lavori di restauro dal 2001.
LA BIBLIOTECA
E’ una delle biblioteche più antiche d’Italia e custodisce, tra i numerosi preziosissimi testi databili dal XIII al XIX secolo, anche la “Summa” di Luca Pacioli, il matematico del rinascimento, del 1494 coevo di Piero della Francesca.
Il patrimonio della biblioteca di Sansepolcro nasce nel 1866 con la soppressione degli ordini religiosi e dei conventi, che avevano patrimoni librari ingenti come ad esempio la biblioteca dei Gesuiti, dei Minori Osservati con centinaia e centinai di volumi. In attesa del rientro della biblioteca nella sua sede storica, è stato fatto un lavoro di catalogazione che è durato circa 5 anni che ha riguardato in primis le 1890 cinquecentine, vale a dire i libri pubblicati a stampa dal 1501 a tutto il 1600. Si tratta di un patrimonio enorme con pezzi di inestimabile valore che saranno oggetto di una mostra nei prossimi mesi. Sulle cinquecentine sono presenti dediche, firme, appunti di molti personaggi di un certo rilievo, tra i quali ad esempio il Cantagallina. Uno dei pezzi più preziosi è la “Summa de aritmetica, geometria, proporzioni et proporzionalità” del 1494 di Luca Pacioli, nato a Borgo Santo Sepolcro al tempo di Piero della Francesca con il quale collaborò insieme a Leonardo. La Summa è un trattato di matematica dove viene presentato per la prima volta il concetto di partita doppia che poi si diffuse per tutta Europa col nome di "metodo veneziano", perché usato dai mercanti di Venezia. Tutto questo fa parte del fondo storico che comprende oltre le cinquecentine, anche le seicentine/settecentine che sono più di 2500.
Tutto il catalogo è a disposizione in rete e presto sarà inserito anche nel sito web della Biblioteca in costruzione.
La catalogazione è stata fondamentale per l’acquisizione delle nozioni precise sul patrimonio. Il fondo antico comprende anche gli incunaboli e tra questi c’è proprio la Summa di Pacioli, scritta in volgare. Ci sono poi 169 manoscritti, una dozzina di corali, libri liturgici miniati, e 25 pergamene, la più antica datata 1219, provenienti anche queste da conventi, ex chiese e dall’Accademia della Valtiberina Toscana. Tutto il lavoro sul fondo antico è stato fatto in collaborazione con la Regione Toscana che ne ha la competenza.
La biblioteca pubblica contiene 33mila volumi per la consultazione e per il prestito, enciclopedie, manuali. La grossa novità è che tornando a Palazzo Ducci- Del rosso si è scelta una nuova organizzazione passando, per una buona parte della collezione, al cosiddetto “scaffale aperto”. Questo vuol dire che il cittadino può cercare liberamente il libro collocati su scaffali in sezioni tematiche. E’ stato introdotto anche il sistema RFID per il controllo dei libri che permette all’utente l’autoprestito così che il cittadino può da solo prendere o restituire un libro. Altra cosa innovativa che parte da Sansepolcro, e sarà poi estesa a tutte le biblioteche aretine, è la scelta di utilizzare come tessera della biblioteca la tessera sanitaria.
L’edificio è stato restaurato con i fondi del terremoto del 1997 mentre i fondi per il rientro sono stati finanziati da risorse Faas. Sarà installato il sistema Wi-fi, postazioni di computer per gli utenti, e i lavori hanno previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche. Piano terra e primo piano sono accessibili mentre i due piani superiori ospitano gli archivi. Sono presenti salette per studiosi, sala per bambini e angoli lettura. Particolare cura è stata data al restauro degli infissi del piano nobile. Nel palazzo è contenuto anche l’archivio storico comunale che comprende: l’archivio preunitario, postunitario fino al 1940, l’archivio giudiziario (per 3200 filze dal 1400 in poi), l’archivio della Confraternita della Misericordia
“Il ritorno della Biblioteca Comunale e dell’Archivio Storico a palazzo Ducci-Del Rosso significa la riconquista di uno spazio più idoneo e ricco di servizi, ma ha anche un valore simbolico: indica infatti che la biblioteca è al centro della città – spiega il presidente dell’Istituzione culturale Biblioteca Museo Archivi storici del Comune di Sansepolcro Daniele Piccini – Questa presenza sul corso principale, dentro le mura, dice che la Biblioteca, con i suoi fondi e con i materiali dell’Archivio Storico, contribuisce in modo decisivo allo sviluppo della città, aprendosi agli studiosi e ai cittadini, come un servizio e come una risorsa a servizio della crescita comune.
I locali di palazzo Ducci-Del Rosso saranno la sede privilegiata di iniziative e manifestazioni: un luogo vivo e fervido di incontro e di proposta culturale. In questo senso, la presenza nel giorno dell’inaugurazione di due prestigiosi ospiti come Stefano Parise, Presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche, e Stefano Salis, del “Sole 24 Ore”, è un chiaro segnale, a cui speriamo che i cittadini rispondano con partecipazione e interesse.

IL PALAZZO
E’ uno dei più interessanti esempi di architettura civile di Sansepolcro e fu costruito a metà del ‘500 nella via principale di Sansepolcro oggi corso cittadino di via XX settembre . E’ costituito da tre piani, ha un portale “bugnato” e presenta un balcone già con parapetto in pietra. Il taglio delle finestre e altri elementi fanno riferimento al manierismo fiorentino ed in particolare all’Ammannati. Tutti i vani che non affacciano sulla via principale riprendono la caratteristica delle corti interne. Gli interni sono ricchi di particolari in pietra, con colonne e capitelli, soffitti a cassettoni dipinti. Direttore dei lavori che si sono svolti dal 2001 alla fine del 2008 è stato l’architetto Paolo Dori. In tutto sono stati fatti tre interventi: il primo di miglioramento sismico, il secondo del 2006 manutenzione straordinaria e adeguamento degli impianti e superamento barriere architettoniche e il terzo il completamento delle opere di finitura. Il gruppo di lavoro era composto oltre che dall’architetto Dori dall’ingegner Ottavio Vezzosi, il geometra Giuseppe Gennaioli e l’architetto Roberto Alunno. L’intervento più importante è stato quello sul miglioramento sismico perché la struttura presentava un puntone pesantissimo. Per questo si tolse il tetto, si demolì il trave in cemento armato lungo 12 metri, largo 70 centrimetri, profondo un metro costruito negli anni 70. Un peso enorme in testa al palazzo che per questo fu demolito, alla luce di quanto avvenuto ad Assisi, e il tetto fu tutto rifatto in legno. Furono poi inserite delle architravi alle aperture, inserimento di catene e molti altri interventi che hanno costituito il centro dell’opera di miglioramento sismico. Nella manutenzione straordinaria è da sottolineare l’inserimento dell’ascensore in un punto quasi invisibile e assolutamente poco invasivo. Inoltre l’inserimento della porta in vetro all’ingresso che permette, tenendo il portone aperto, di vedere lo splendido cortile. L’edificio si sviluppa su circa 3mila metri quadrati per 15 metri cubi.

CURIOSITA’ – Presente anche una lettera autografa del cardinale Mazzarino, datata 1642 al cugino Bufalini, nobile di Città di Castello.