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Casentino: spending review e servizi sanitari di zona

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BIBBIENA – Con l’incontro di Bibbiena, si è concluso oggi il “tour” voluto dalla direzione della Asl 8 con le conferenze dei sindaci delle cinque zone della provincia, per illustrate le strategie individuate per fronteggiare i provvedimenti del Governo e della Regione sulla cosiddetta Spending review.
"La nostra Asl affronterà una riduzione di risorse di circa 35 milioni di euro. Per questo stiamo definendo un piano strategico – ha dichiarato il direttore della Asl Enrico Desideri – con l'obbiettivo di contenere i costi senza però rinunciare alla qualità, alla sicurezza ed ai volumi di prestazioni. Soprattutto, non vogliamo fermare l'innovazione e la prevenzione sulle quali abbiamo sempre puntato. In questo quadro – ha rassicurato il DG – la programmazione concordata per l'ospedale di Bibbiena non subirà modifiche.”
“Il fondo sanitario aziendale subisce per la prima volta una riduzione del 3,73%, – ha spiegato – cioè 34,7 milioni di euro in meno. Con il piano di rientro che stiamo approntando, miriamo a ridurre il fabbisogno complessivo di 20 milioni, cercando così di contenere il taglio effettivo intorno ai 14 milioni di euro. Siamo fiduciosi perché già a partire dal 2008, abbiamo avviato un processo costante di riduzione dei costi di produzione, senza per questo incidere negativamente sulla qualità dei servizi offerti.
Desideri ha poi illustrato nel dettaglio le previsioni della delibera regionale (la 754): “due gli allegati che la compongono. Con il primo la Regione ci invita a ridurre i costi per gli acquisti; acquistare i farmaci che hanno perso il brevetto, ma non la valenza; recuperare sui beni economali, gli ausili e i dispositivi cardiaci; ridurre i servizi come pulizie e ristorazione; ottimizzare la gestione del personale (voce che incide per il 35% sulla spesa aziendale); ridurre consulenze ed affitti, utilizzare locali e spazi di proprietà che si libereranno grazie al complesso di razionalizzazioni previsto. Avremo 5-6 milioni in meno per gli investimenti e questo, non lo nascondo, può essere elemento di preoccupazione”.
Ed ecco l’allegato B: “partiamo da quello che è previsto come obbligatorio, ovvero le Aft e le Case della salute. Due soluzioni organizzative che indicano con chiarezza la volontà regionale nel potenziamento delle cure di base in tutto il territorio. Le Aft sono le aggregazioni di medici che si occupano di cure primarie: medici di famiglia, pediatri ed ex guardia medica. In Casentino sarà una sola e raggrupperà ben 28medici. Tali aggregazioni devono diventare presidi sanitari in grado di garantire assistenza 24 ore su 24. Per fronteggiare la scarsa dotazione di posti letto destinati alle cure intermedie, si cercherà di recuperare spazi nelle Rsa, attraverso una revisione delle modalità gestionali. Poi le Case della salute (chiamate nel decreto nazionale Uccp), da realizzare in spazi pubblici, della Asl o del Comune, per potenziare il diritto di cura. In Casentino è già operativa la casa della salute di Rassina, mentre è oramai prossima l’apertura di quella Poppi. A questo proposito, Asl e conferenza dei sindaci non hanno escluso l’apertura di una terza sede in un’altra area della vallata, qualora i medici della zona siano pronti ad aggregarsi per dare risposte più complete ai loro assistiti”.
Infine gli ospedali: “Non siamo d’accordo – ha sottolineato Desideri – con chi vuole chiudere i piccoli ospedali perché per noi la parola chiave è ‘rete’. Dobbiamo invece accrescere sempre più l’utilizzo integrato della rete ospedaliera. Vogliamo arrivare a una gestione integrata e informatizzata delle sale operatorie. Le equipe possono offrire l’alternativa ai pazienti per essere operati in Valdichiana piuttosto che ad Arezzo o in Casentino. Ovviamente dovrà essere previsto anche il percorso inverso. L’ottica, è sempre quella della ottimizzazione delle risorse, in questo caso umane, e tutto il meccanismo reggerà se procederemo nella stessa direzione anche in materia di posti letto: il tempo di degenza dei ricoverati dovrà essere ridotto, mediamente, di 0,7 giorni nel 2013. Le degenze attualmente sono 40.000 all’anno, e i risparmi conseguibili si aggirerebbero addirittura sui 160 milioni di euro. Non pretendo di giungere subito a questa cifra – ha detto Desideri – ma se anche ci attestassimo nei primi anni ad un terzo o un quarto della cifra sarebbe già un successo strepitoso”.
Desideri ha parlato anche del punto nascita: “il decreto prevede la chiusura di quelli sotto i 500 parti, ma io sostengo ed ho sempre sostenuto, che qui abbiamo una organizzazione e una attività qualitativa elevata che registra un progressivo aumento di accessi, che giustifica la sua permanenza. Vedremo quali saranno gli sviluppi di questa partita, ha concluso Desideri. Noi, nel frattempo, continueremo a sostenere la bontà di questa scelta”.
I sindaci di Bibbiena (Bernardini) e di Poppi (Agostini) hanno preso atto degli sforzi che l’Azienda ha individuato per affrontare le difficoltà contingenti, esprimendo fiducia nei vertici aziendali. Allo stesso tempo, i primi cittadini hanno dichiarato il loro impegno a vigilare e verificare che le condizioni di assistenza per i cittadini Casentinesi non subiscano peggioramenti, auspicando che con le strategie di medicina di iniziativa, si giunga anche ad un generale miglioramento.