Home Attualità Economia Coldiretti: ‘Nuove etichette contro le frodi nell’olio d’oliva’

Coldiretti: ‘Nuove etichette contro le frodi nell’olio d’oliva’

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Etichette leggibili, marchi d’impresa limpidi, niente rabbocco, più assaggiatori e maggiore utilizzo per produzione di energia. Sono questi i punti fondamentali della proposta di legge Coldiretti per combattere le frodi nell’olio d’oliva, i cui casi si sono moltiplicati negli ultimi tempi. L’impegno dell’Associazione è sul tutto il territorio e la Coldiretti aretina rilancia la mobilitazione in difesa dell'olio extravergine d'oliva toscano, messo a dura prova da truffe e frodi, ma anche da etichette che restano poco chiare e trasparenti che evitino l’uso di una presunta “toscanità” esibita in modo “furbo”.
“Le frodi sono in continua crescita – è l’allarme che lancia Tulio Marcelli, presidente della Coldiretti di Arezzo – come dimostra il recente maxi sequestro, messo a segno dalla guardia di finanza nel Senese: 10 milioni di bottiglie di condimento, il triplo della produzione IGP che viene prodotto in Toscana ogni anno, che, se fossero approdati sul mercato avrebbero causato danni per milioni di euro ai nostri olivicoltori”.
Sotto questo punto di vista, “da parte nostra – spiega ancora Marcelli – stiamo dando il massimo sostegno alle forze dell'ordine e alla magistratura, che sta indagando su ipotesi di reato gravissime, perché, oltre al danno economico, causano altri problemi molto seri, che vanno dal crollo dell'occupazione in agricoltura, all'abbandono delle aziende e, di conseguenza, del territorio”.
Per difenderci dall'agropirateria, “abbiamo sollecitato l'intensificazione dei controlli su tutta la filiera e non solo nel settore della produzione – ha concluso Marcelli -. Dal canto nostro ipotizziamo di organizzare presidi e manifestazioni in mezzo alla gente, tra cittadini e consumatori, nei luoghi simbolo della città per raccontare le truffe e gli inganni messi in campo da imprenditori senza scrupolo e senza coscienza”.
Per tutto ciò è fondamentale il ruolo delle etichette. “Spesso però non sono chiare – continua il Presidente Marcelli – e rendono difficilmente identificabile al consumatore la provenienza di quanto è portato in tavola: secondo la nostra proposta di legge le lettere della scritta relativa all'origine dell'olio dovranno avere un'altezza minima di 1,5 centimetri ed essere ben visibili rispetto al colore del fondo. Nel caso di miscele di oli di oliva estratti in un altro Stato membro o Paese terzo, la dicitura deve essere preceduta dal termine 'miscela', stampato anch'esso in maniera ben evidente rispetto alle altre indicazioni”. Per assicurare le caratteristiche qualitative dell'olio la Coldiretti chiede l’attribuzione di valore probatorio ai vari panel test che potranno finalmente smascherare i tanti oli difettosi in commercio che riportano in qualche modo la dicitura “toscano o italiano” ma che di italiano o toscano hanno ben poco. “Il primo campanello d’allarme – conclude Marcelli – è il prezzo dell’olio che stiamo acquistando: se il prezzo esposto è di 3-4 euro non può essere olio italiano, non può essere olio trattato solo meccanicamente, non può essere olio “etico”, cioè prodotto da aziende che rispettano tutte le norme: diffidate da quel prodotto e, nel caso, denunciate l’anomalia alle autorità di controllo competenti che stanno facendo un gran lavoro e alle quali va il nostro grande plauso e apprezzamento.”