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Forme e Profumi Toscani

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Forme e Profumi Toscani

Sabato 1 settembre 2012, alle ore 18, alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour (Arezzo) si inaugura la mostra di pittura e scultura di Vincenzo Calli e Susan Leyland dal titolo Forme e Profumi Toscani. L’esposizione, a cura della gallerista e artista californiana Danielle Villicana D’Annibale, ospiterà una selezione di opere del pittore aretino e della scultrice inglese. La mostra proseguirà, a ingresso gratuito, fino a mercoledì 12 settembre 2012.
Forme e Profumi Toscani è un evento prestigioso organizzato dalla galleria aretina per celebrare l’edizione di settembre della Giostra del Saracino.

Vincenzo Calli è un pittore da anni ai vertici dell’arte figurativa contemporanea toscana.
La raffinatezza dei suoi quadri evoca i profumi inebrianti dell’amore e della vita. Le sue tele grandiose restituiscono allo spettatore i sogni dell’adolescenza e i momenti più belli dell’esistenza. Giovani coppie nel fiore degli anni, donne formose dall’avvenenza semplice ma spettacolare sono alcuni elementi di un’alta pittura rinascimentale, reinterpretata in chiave contemporanea.
Uno stile influenzato da quello figurativo di Balthus? Sicuramente sì, ma le immagini di Calli parlano un linguaggio personale e distintivo, con delle composizioni che contengono un dinamismo interiore e un’intima armonia. Letteralmente “bellezza pura”.
Non è un caso che il critico Vittorio Sgarbi abbia incluso l’anghiarese nella lista dei novantanove artisti presenti nel suo volume I giudizi di Sgarbi del 2005. E non è un caso che Calli riscuota da decenni consensi sia in Italia, sia all’estero.
Susan Leyland è invece una scultrice, le cui opere tolgono il respiro per lo splendore e la leggiadria che sanno esprimere.
Chi ama i cavalli e il mondo equestre non potrà non apprezzare le sue sculture compiute con delicatezza e originalità. Le forme elitarie di uno degli animali più legati all’uomo da sempre, sono espletate dall’artista inglese con una grazia che i maestri del Rinascimento toscano come Verrocchio e Donatello, ma anche il noto pittore inglese settecentesco di cavalli, George Stubbs, apprezzerebbero.
L’opera della Leyland è in continua evoluzione. Il suo obiettivo è proporre soluzioni tendenti a innovare l’interpretazione del cavallo nell’arte. Ogni scultura ferma, come in un’istantanea, uno specifico stato d’animo o una circostanza nella quale soggettivamente riconoscersi.
Pure il destino dell’artista britannica si è incrociato con quello di Vittorio Sgarbi. È stata infatti da lui selezionata per la 54° Edizione della Biennale di Venezia, svoltasi dal 17 dicembre 2011 al 30 gennaio 2012 a Torino.