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I nas al pronto soccorso, esame superato

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I nas al pronto soccorso, esame superato

L’ispezione dei Nas risale alla settimana scorsa, ma il rapporto dei carabinieri con l’esito ufficiale dei controlli è stato appena consegnato al direttore del Pronto Soccorso di Arezzo, Giovanni Iannelli.
Un rapporto che non da voti, ma dal quale non emerge nessuna contestazione alla struttura del San Donato, neppure la più lieve. Tre pagine di relazione in cui vengono analizzate attentamente organizzazione, struttura, attrezzature, percorsi assistenziali. Un esame a 360 gradi sulla qualità complessiva del pronto soccorso, compiuto con gli occhi professionali dei Nas, che conferma il giudizio positivo già espresso da operatori e cittadini che in questo mese hanno sperimentato la funzionalità della nuova struttura. L’ispezione, che il Ministro Balduzzi ha sollecitato in tutta Italia, è scattata dopo le denunce sulle condizioni di alcuni pronto soccorso di ospedali della capitale e non solo.
I carabinieri dei Nas, un nucleo altamente specializzato in materia sanitaria, ha compiuto una autentica scansione dei diversi aspetti di questa struttura, che riceve ogni anno, settantamila cittadini.

Un rapporto dettagliato.
Inizia con l’esame dei turni di lavoro e la copertura delle funzioni, possibili con un organico di 12 medici a tempo pieno, 11 in cogestione con il 118, 50 infermieri e 24 operatori socio sanitari.
I militari si sono mossi all’interno della struttura seguendo il percorso logico dei pazienti, secondo le due modalità di accesso previste: una per chi giunge a piedi, una per chi arriva barellato con le ambulanze.
Dopo le tre postazioni di triage, i militari sottolineano la presenza di confortevoli sale di attesa, dotate di monitor che forniscono informazioni sull’afflusso dei pazienti e i tempi previsti di attesa. La zona dei codici a bassa priorità, con tre ambulatori e una sala gessi con un medico e un infermiere. Poi l’area “codice rosa” per i casi di abusi e maltrattamenti su donne e minori.
Nel pronto soccorso, hanno rilevato i militari, è predisposta anche una zona per i sospetti pazienti infettivi, munita di attrezzature biomedicali particolari.
L’attenzione si sposta poi all’area dei codici gialli, che dispone di 8 postazioni e vi agiscono due medici, quattro infermieri e due assistenti per ogni turno di lavoro. I pazienti barellati in codice rosso hanno un percorso diretto dalla camera calda che non interferisce con gli altri. Sottolineata la presenza di un percorso riservato ai bambini, con un pronto soccorso dedicato che si trova nel reparto pediatrico. I Nas passano poi in rassegna tutte le attrezzature della “shook room” e le diagnostiche radiologiche digitali a servizio del pronto soccorso.

Le conclusioni
Una lunga analisi che ha portato i carabinieri del Nas a concludere che: il pronto soccorso assicura nelle 24 ore gli interventi necessari per la stabilizzazione del paziente e gli altri interventi diagnostici-terapeutici e clinico strumentali d’urgenza; garantisce il trasporto protetto e dal punto di vista strutturale tutte le aree sono idonee. Giudizio positivo anche dal punto di vista impiantistico, tecnologico, organizzativo, sia per la dotazione di personale che per l’organizzazione del triage, della valutazione e del percorso assistenziale. Garantita, affermano i Nas, anche una tempestiva risposta in caso di situazioni di emergenza-urgenza, attraverso la definizione di collegamenti funzionali ed operativi con le varie strutture organizzative ospedaliere interessate. Accertata e ritenuta idonea la predispostone di linee guida e regolamenti interni per la gestione delle principali patologie, per l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri, per i piani da attuare in caso di maxi emergenze.