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In ospedale forme d’arte dal valore etico e terapeutico

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In ospedale forme d’arte dal valore etico e terapeutico

Sono venti pannelli, venti fotografie, alcune in bianco e nero altre a colori. Hanno come oggetto volti di donna, squarci di città, l’acqua, i motori. Da questa mattina fanno bella mostra di se nei corridoi della radioterapia dell’Ospedale san Donato. Ingentiliscono un ambiente che ha le pareti con colori caldi, le poltrone delle sale di attesa azzurre, le riviste a disposizione di chi aspetta il suo turno o di chi accompagna un paziente in terapia. Ma sono ambienti dove, la tensione, l’apprensione, la paura stessa, si palpa nell’aria. Queste immagini da oggi possono essere un contributo, per alcuni piccolo, per altri più importante, per allentare la inesorabile stretta allo stomaco, per avere cose “belle” da osservare mentre si aspetta.
Hanno un valore particolare: da estetico diventa anche etico, nel momento in cui chi legge le didascalie di queste immagini, scopre che a realizzarle non è stato un fotografo professionista, ma dei dilettanti molto speciali. Cinque persone, che nella fotografia hanno trovato forme di espressione del loro essere, del loro modo di vedere e di pensare il mondo. Sono Maria Luisa Bettocchi del Centro di Aggregazione Sociale il Mosaico, Nicola Canzi, Gessica Aristarchi e Lucio Mammuccini del Centro Diurno di Socializzazione per diversamente abili "Villa Chianini", e Massimo Ciofini della Casa di Elena (associazione Casolino), recentemente scomparso.
A quel punto si capisce perché il loro valore, oltre che estetico, terapeutico ed etico, diventa anche profondamente umano. Un aiuto fra persone che hanno più bisogno di ogni altro di sentirsi vicine. Anche attraverso il clic di una macchina fotografica, nella interpretazione della realtà attraverso gli occhi di chi vive da sempre su una sedia a rotelle.
Il mondo è diverso visto da quella posizione e forse proprio chi per curarsi è costretto a rallentare i ritmi della propria vita quotidiana e si sofferma davanti a queste immagini, può meglio di altri riflettere e capire. Ma anche a godere della bellezza, sia artistica che umana, che ne traspare.
Quello di stamani è un nuovo capitolo del più ampio progetto “arte in ospedale”, che ha coinvolto già l’oncologia, la geriatria ed altri spazi interni del San Donato.
L’iniziativa di Radioterapia vede promotore assiema alla Asl 8, l’Associazione Fotografica Imago, un sodalizio di Promozione Sociale senza finalità di lucro, fondata ad Arezzo nel 2001 e che annovera collaborazioni con numerose realtà del territorio (Sezione Soci Coop Arezzo, Cooperativa Progetto 5, La Feltrinelli, Associazione Pronto Donna, Acli San Leo, Convitto "Santa Caterina – Inpdap", Vasari Rugby, Quartiere Porta S. Andrea, Quartiere Porta S. Spirito).