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La crisi di maggioranza e il ruolo di Rifondazione Comunista

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La crisi che si è aperta nella maggioranza di centro sinistra ad Arezzo e l’analisi che Franco Dringoli offre di questa crisi nella lettera aperta al Sindaco pubblicata su Arezzonotizie di qualche giorno fa, ci inducono ad alcune considerazioni a questo punto non più rinviabili.
Il programma a suo tempo sottoscritto dalle forze della coalizione rappresentava il valore vincolante della nostra presenza in Consiglio e in giunta, condiviso con cittadini ed elettori; purtroppo si è manifestata l’evidente volontà del PD di contrastare i giusti obbiettivi che quel programma si poneva e contemporaneamente di marginalizzare chi continuava a sostenerlo. Dunque la nostra uscita dalla giunta e dal Consiglio insieme a Sel e Idv è stata la logica conseguenza di tale sciagurata politica. Non siamo assolutamente d’accordo quindi con l’analisi che Franco Dringoli porta avanti nella sua lettera: egli arriva a sostenere di non condividere la scelta della rottura , affermando che fuori dalla maggioranza saremmo condannati alla marginalità, dimenticandosi che nel momento in cui non si rispetta quel programma si realizza la nostra emarginazione.
Nel frattempo è sotto gli occhi di tutti chi è che attua quelle “forzature” di cui si fa cenno nelle dichiarazioni.
Una cosa la vogliamo dire: insistere per ricompattare la maggioranza ci sembra inutile e dannoso , e per questo siamo fortemente delusi e preoccupati. La possibilità che Franco Dringoli rientri nella giunta come assessore/tecnico la riteniamo una grande mortificazione della politica che il nostro partito ha costruito in tutti questi anni, uno svilimento del ruolo di Rifondazione Comunista. Inoltre, riteniamo che in questo momento Franco valga più come rappresentante del nostro partito che come assessore del Sindaco Fanfani, e che debba sostenere oggi più che mai i motivi della nostra uscita dalla maggioranza e dalla giunta:
1) la volontà da parte del PD di rendere inutile la Valutazione di Impatto Sanitario prevista dal progetto europeo Life+ e di procedere indisturbati verso il raddoppio dell’inceneritore.
2) la volontà del PD di non dare seguito all’esito del referendum sull’acqua pubblica.
3) l’esternalizzazione forzata degli asili comunali, da sempre fiore all’occhiello della sinistra, senza aver proceduto ad una valutazione dei maggiori costi a carico delle famiglie che questo comporta.
4) le nomine di personaggi alla guida delle Aziende partecipate, usciti dalla porta e rientrati dalla finestra.
5) Il taglio del salario ai dipendenti comunali.

Sono questioni fondamentali e non negoziabili. A meno che il Pd non ritorni sostanzialmente al programma di coalizione, non solo con vaghe aperture, ci consideriamo ormai fuori.
Anzi, aggiungiamo alcune cose. Siamo contrari non solo all’ampliamento dell’inceneritore ma, dato che ci preme la salute dei cittadini, vogliamo il superamento di quello esistente e una politica virtuosa di trattamento a freddo dei rifiuti dopo una seria raccolta differenziata , così come è attuata a Capannori e a Montespertoli. Inoltre siamo indignati dalla vicenda del taglio al cosiddetto “salario accessorio” , che in realtà è salario acquisito necessario ai dipendenti comunali per arrivare a fine mese, e all’introduzione del nuovo sistema di valutazione del personale che penalizzerà ulteriormente tutti i dipendenti. Come comunisti sosterremo con tutte le nostre forze i lavoratori in lotta per il ripristino del salario di produttività e riteniamo vergognoso che sia proprio un’amministrazione di sinistra a negare un trattamento economico equo.

Rifondazione Comunista – Federazione di Arezzo

Articlolo scritto da: Rifondazione Comunista – Federazione di Arezzo