Home Attualità Economia Non permettiamo che Made in Italy venga corroso dalla contraffazione

Non permettiamo che Made in Italy venga corroso dalla contraffazione

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'“Il settore orafo argentiero italiano rappresenta uno dei più importanti pilastri del manifatturiero-moda “made in Italy”, un comparto rappresentativo di quel modello italiano che ha tanto contributo allo sviluppo industriale del nostro Paese, non possiamo permettere che venga corroso e squalificato dai fenomeni di contraffazione” dice Ivana Ciabatti, Presidente della Sezione Orafi Argentieri di Confindustria Arezzo.
Una piaga, quella della contraffazione, le cui conseguenze negative si traducono in termini di calo del fatturato, costi legali per il suo contrasto, perdita di fiducia nei confronti del mercato. Senza dimenticare i danni sociali connessi alla perdita dei posti di lavoro, allo sfruttamento della mano d’opera, al pericolo per la salute dei consumatori e al minor gettito fiscale dello Stato.
“La lotta alla contraffazione rappresenta una delle priorità della nostra Associazione, a livello locale e  nazionale – spiega Ivana Ciabatti – ma per cercare di arginare il fenomeno è necessario un maggiore supporto istituzionale, normativo ed economico per le imprese che sostengono notevoli investimenti in sviluppo, ricerca, innovazione. Occorre inoltre rinforzare la consapevolezza, da parte dei consumatori, della natura illecita dell’acquisto delle contraffazioni attraverso campagne di comunicazione mirate e azioni di sensibilizzazione”.
Per illustrare il quadro normativo comunitario e nazionale di riferimento e dare conto delle diverse forme di protezione del design orafo previste dall’ordinamento, il prossimo 12 giugno alle ore 14,30 presso la sede di Confindustria Arezzo (Via Roma, 2) si terrà un seminario realizzato in collaborazione con Toscana Promozione e curato dallo Studio Legale Lucchini Gattamorta e Associati. In particolare si discuterà sul sistema comunitario vigente: la Direttiva n.98/71/CE; l’attuazione della normativa comunitaria in Italia: il D.Lgs. n. 95/2001; i requisiti di protezione ai fini della registrazione di modello: novità e carattere individuale; i requisiti di protezione ai fini del copyright: creatività e valore artistico; la difesa giudiziaria della proprietà industriale nel settore orafo: azione civile, azione penale e misure doganali (Reg. n. 1383/03); gli strumenti attivi di giustizia alternativa: il Giurì del Design Orafo presso Assicor e la conciliazione presso le Camere di Commercio.