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Rischio sismico, dalla conoscenza alla prevenzione

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Rischio sismico, dalla conoscenza alla prevenzione

Un incontro pubblico per spiegare ai cittadini quale attività sta svolgendo sul territorio aretino l'Osservatorio sismologico dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) si terrà mercoledì 13 giugno, dalle ore 16,30 al campus del Pionta (viale Cittadini, palazzina Uomini, aula 15). L’iniziativa è del Polo unico dei servizi universitari di Arezzo in collaborazione con l’Osservatorio.
Il dottor Riccardo Mario Azzara, ricercatore dell’Osservatorio, presenterà i risultati delle attività di monitoraggio sismico svolte sulla città e sul territorio provinciale, parlerà della sismicità storica e recente nel territorio aretino e illustrerà le iniziative di divulgazione svolte nelle scuole.
L’iniziativa, presentata questa mattina al campus del Pionta, è la prima di una serie che il Polo unico dei servizi universitari ha in calendario per la cittadinanza e che avrebbe dovuto prendere il via dopo l'estate. Dopo i drammatici fatti delle ultime settimane in Emilia, è stato deciso di anticipare l’incontro sul rischio sismico, già programmato con l’Osservatorio, alla prossima settimana.
“L'Osservatorio sismologico di Arezzo”, ha spiegato Riccardo Azzara, “è sede locale dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e opera da più di dieci anni sul territorio aretino. Numerosi sono stati gli studi per indagare la sismicità dell'area e la modalità di propagazione delle onde sismiche in superficie. Altrettanto corposo”, ha aggiunto, “è stato l'impegno nella diffusione dell'informazione sismologica: seminari e conferenze e soprattutto attività di divulgazione e formazione rivolta alle scuole – dalle elementari alle superiori – hanno contraddistinto l'operato dei ricercatori aretini dell'Ingv”.
Il dottor Azzara ha riportato anche alcuni dati del monitoraggio svolto sulla città di Arezzo tra il 2005 e il 2006 e di quelli svolti sul territorio della Valtiberina, riferendo che attualmente, oltre a quella nel palazzo della Provincia, le stazioni sismiche attive sono in Casentino, e precisamente a Bibbiena e a Poppi. Ha inoltre annunciato che in futuro sarà allestita una stazione anche presso la caserma dei Vigili del Fuoco.
“Dal nostro lavoro di ricerca”, ha spiegato il dottor Azzara, “le amministrazioni pubbliche traggono informazioni utili per la redazione dei piani di rischio, per mettere in atto interventi di prevenzione. La conoscenza dettagliata del territorio e del rischio è fondamentale per promuovere pratiche di prevenzione. Il terremoto in Umbria e Marche del 1997 ha segnato il principale momento di crescita della sismologia strumentale moderna in Italia. A partire da esso, fino a quello ancora in corso in Pianura Padana”, ha detto, “le crisi sismiche degli ultimi 15 anni hanno messo in luce la necessità di operare con sempre maggior impegno nella messa in sicurezza dell'edificato esistente e nella costruzione di strutture in grado di resistere ai forti movimenti del terreno e, contemporaneamente, di proseguire a sviluppare studi dettagliati mirati alla conoscenza delle caratteristiche sismiche dei territori, in modo da integrare con dati puntuali le informazioni che si estraggono dalle mappe di pericolosità. La mitigazione dei rischi naturali, di quello sismico in particolare”, ha concluso il ricercatore dell’Ingv, “non è soltanto questione di normative, è un processo culturale che passa attraverso l'aumento delle conoscenze scientifiche sulle cause e, soprattutto, sugli effetti e che coinvolge il trasferimento di tali conoscenze alle autorità che si devono occupare di pianificazione e gestione del territorio e alla collettività in generale. Non si può produrre un reale processo di riduzione del rischio se questo non è accompagnato da un processo di consapevolezza della possibile pericolosità del luogo in cui si vive”.
Sul fronte della prevenzione, l’impegno dell’Osservatorio non è soltanto scientifico ma anche divulgativo: Azzara ha ricordato la disponibilità dei ricercatori non solo per iniziative di informazione e corsi di sismologia nelle scuole, che nell’ultimo anno scolastico hanno coinvolto centinaia di studenti.
“Altri incontri sui temi della ricerca sismologica saranno organizzati con la sede aretina dell'Ingv dal mese di settembre”, ha annunciato Elisabetta Di Benedetto dell’Università di Siena; “verrà allestita al campus del Pionta anche una mostra nell’ambito della Settimana mondiale del Pianeta, dal 14 al 21 ottobre”.
Nell’incontro di mercoledì prossimo non mancheranno anche i riferimenti alla storia: dal terremoto più distruttivo degli ultimi cento anni, quello del 1917 nell’area di Monterchi-Citerna, ai più recenti, come quello del 2001 sempre in Valtiberina.