Home Nazionale Al via il restauro dei tesori della Chiesa di S. Francesco a Ripa

Al via il restauro dei tesori della Chiesa di S. Francesco a Ripa

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Roma, 23 lug. (Adnkronos) – Per la prima volta il pubblico potrà visitare i tesori della Chiesa di S. Francesco a Ripa, di Roma: dal Parato Liturgico dell'Immacolata Concezione a rare autentiche che comprovano l'autenticità di reliquie fra cui un frammento della Santa Croce e la "Sacra Spina" della Corona di Gesù Cristo, un lembo del saio e del cilicio di S. Francesco d'Assisi, un frammento osseo di Papa San Pio V. La mostra si aprirà il 2 ottobre prossimo, mentre il restauro, finanziato da Confartigianato Imprese-Roma, inizia ufficialmente oggi. A presentarlo nella Chiesa trasteverina sono intervenuti questa mattina padre Stefano Tamburo, guardiano e parroco di S. Francesco a Ripa; Mauro Mannocchi, presidente di Confartigianato Imprese Roma; Gianfrancesco Solferino, storico dell'arte e conservatore della Chiesa di S. Francesco a Ripa; Giovanni Pagani, restauratore; Nicoletta Vicenzi, restauratrice. Più in dettaglio nella Chiesa di San Francesco a Ripa, la ''casa'' romana del ''Poverello d'Assisi'', oltre alla Cella del Santo, è custodito un ricco patrimonio di oggetti sacri che necessitavano di urgenti interventi di restauro. Si tratta, in particolare, di 293 antiche autentiche/expertises, con le annesse reliquie, e del Parato Liturgico dell'Immacolata Concezione (prima metà del '700), che per la raffinatezza dei tessuti e la complessità dei ricami in oro e seta testimonia oggi più che mai la perizia e le capacità artistiche degli esperti artigiani che lo hanno realizzato. Per testimoniare il contributo degli artigiani romani nella creazione e nella conservazione del patrimonio culturale e religioso della Capitale, ed in sintonia con la proclamazione del 2013 Anno della Fede, Confartigianato Imprese-Roma provvederà a far restaurare le autentiche delle reliquie, il libro che le raccoglie (rilegato intorno alla prima decade del Settecento) e il prezioso parato liturgico, utilizzando le competenze di due distinte professionalità: il restauratore della carta per le autentiche e il restauratore dei tessuti per il paramento. Gli interventi conservativi saranno realizzati entro settembre prossimo. E il 2 ottobre, a San Francesco a Ripa, sarà inaugurata la mostra degli oggetti restaurati. L'esposizione rimarrà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino a domenica 6 ottobre, salvo eventuale proroga ed è patrocinata dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno, proprietario della Chiesa trasteverina. Per l'occasione, Poste Italiane provvederà all'emissione di un Annullo Speciale Filatelico, che sarà impresso sulla cartolina commemorativa con l'immagine in 3D della Chiesa di San Francesco a Ripa. L'inaugurazione dell'esposizione sarà introdotta da una conferenza tenuta dallo storico dell'arte e dai restauratori che illustreranno i manufatti in oggetto, gli interventi conservativi ai quali verranno sottoposti e il monumentale contesto che li custodisce. Questa iniziativa di Confartigianato Imprese Roma si inserisce tra i principali eventi per celebrare il 4 ottobre la Festa di S. Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia, e l'onomastico di Papa Francesco. Le autentiche hanno un grande valore storico, di qui la necessità che non vadano a deteriorarsi nel tempo e quindi l'urgenza del restauro. Ciò che proviene dal corpo di un Santo, infatti, mette in relazione diretta con lui e con la sua esperienza di Dio; la fede del credente, in tal modo, si fa ''una'' con la vita del Santo. Ed ogni reliquia esposta alla venerazione deve essere quindi corredata da un attestato dell'autorità ecclesiastica che ne garantisce l'autenticità. Così, in passato, quando una reliquia veniva concessa dal Sacrario apostolico, il sacrista pro tempore emetteva un'autentica in cui erano riportate tutte le informazioni necessarie a caratterizzarla: contenuto, Santo di appartenenza, data del documento ed altri significativi dettagli. Attestato e reliquia erano poi consegnati a chi l'avrebbe custodita, curandone la conservazione e il relativo culto del santo. L'Autentica è dunque il documento che comprova l'autenticità della reliquia.Le reliquie (accompagnate dalle relative autentiche), conservate nella Chiesa romana di San Francesco a Ripa, sono suddivisibili in differenti categorie a seconda della tipologia: ex ossibus-dalle ossa; ex lignum Crucis D.N.J.C.-dal legno della Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo; ex indumentis-dai vestiti. La Chiesa di San Francesco a Ripa, come ha sottolineato questa mattina il conservatore e storico dell'arte Solferino, è un vero e proprio "forziere di capolavori" (da Giorgio De Chirico a Gian Battista Ricci, da Spoletini a Marcello Sozzi e a Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia ma la lista è ben più lunga) "dove è sempre forte l'aspetto spirituale che si dispiega attraverso le opere d'arte".Una Chiesa meravigliosa e poco conosciuta a cui la mostra di ottobre prossimo darà l'occasione di uscire maggiormente allo scoperto per la gioia dei fedeli e degli appassionati d'arte. Così i restauri appena avviati avranno un senso ancora più profondo, non solo storico e spirituale ma anche di apertura all'esterno per contribuire ad una conoscenza più ampia sia artistica che religiosa, visto che la Chiesa di San Francesco a Ripa è l'unico convento di Roma dove ha soggiornato più volte il Santo d'Assisi, di cui se ne conserva la cella. Il progetto è nato, infatti, con tutti questi intenti, dalla mente di Solferino e del restauratore Pagani che oggi, nel corso della conferenza stampa, si è soffermato sulla difficoltà principale del lavoro da portare a compimento, quella di tenere insieme, come storicamente è sempre stato e deve essere, in unico contenitore la reliquia e l'autentica, sebbene i parametri di conservazione del bussolotto di metallo (su cui la reliquia è fissata) e della carta di cui è fatta l'autentica siano completamente diversi. "Ho dovuto fare uno studio sui diversi parametri di conservazione – spiega Pagani – per poter assolvere alle due istanze (di conservazione e restauro) in unico manufatto che è poi il contenitore che i visitatori vedranno ad ottobre. L'obiettivo è fare in modo che le reliquie che non trovano spazio nei reliquiari possano così essere ben conservate e osservabili ai devoti assieme alla relativa autentica. Reliquia e autentica – entra nel dettaglio Pagani – saranno inserite, quindi, in un unico contenitore, ma distinte tra loro e a questo scopo verrà creata una camera per accogliere il bussolotto metallico (o la reliquia stessa nel caso del chiodo) che non entri in contatto con la parte cartacea. Le autentiche – ha poi fatto notare – sono importanti anche perchè portano le firme di alti prelati e si prestano così anche allo studio delle personalità che nel tempo se ne sono occupate". Occorrerrà aspettare dunque ottobre, ma chi oggi ha preso parte alla conferenza stampa ha già potuto vedere le restauratrici all'opera sul Parato dell'Immacolata Concezione che è composto da una pianeta, due stole, una tonacella e una borsa del corporale, solitamente conservati all'interno della splendida sagrestia della Chiesa, ma che attualmente hanno trovato alloggio nel cantiere messo a punto nella Cappella Giorgio De Chirico della Chiesa di S. Francesco a Ripa. "I manufatti tessili rientrano nel nostro patrimonio artistico al pari delle opere pittoriche e scultoree e prenderne conoscenza – ha sottolineato in conclusione la restauratrice Nicoletta Vicenzi – ci permette di intervenire ed evitare la perdita di questo importante patrimonio, che per sua natura è portato a degradarsi velocemente".