Home Nazionale Expo 2015: Voltolina (Repubblica stagisti), non chiari durata e tipo stage

Expo 2015: Voltolina (Repubblica stagisti), non chiari durata e tipo stage

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Roma, 24 lug. (Labitalia) – "Expo ha annunciato l'imminente realizzazione di 340 contratti di apprendistato che riguarderanno giovani di età inferiore ai 30 anni, non 29 come molti erroneamente stanno scrivendo; poi, circa 300 contratti a tempo determinato che riguarderanno principalmente persone iscritte alle liste di mobilità e di disoccupazione. A fronte di questi 640 contratti 'veri', seppure a termine, Expo ha annunciato l'attivazione di ben 195 stage: non è chiaro di quale durata, presumibilmente semestrale, e non è chiaro nemmeno di quale tipologia, se tutti extracurriculari, o tutti curriculari, o misti. Il che è un aspetto di non poco conto, dato che oggi come oggi le due tipologie fanno capo addirittura a referenti normativi diversi, le Regioni per gli extracurriculari e lo Stato per i curriculari". Lo afferma a Labitalia Eleonora Voltolina, direttore responsabile di 'Repubblica degli stagisti', testata on line 'portavoce' dell'universo degli stagisti, e di 'Articolo 36'. "E' stato assicurato – aggiunge – che sarà previsto a favore di ciascun tirocinante un rimborso spese di 516 euro al mese e l'erogazione dei buoni pasto: condizioni abbastanza buone per gli stagisti, anche se certo non ottime; si sarebbe potuto fare di meglio, considerando i costi elevati della vita a Milano. E vi è poi la questione della trasparenza, che noi auspichiamo ovviamente sia massima, nelle procedure di scelta dei 195 stagisti, per criteri di merito e non di conoscenze"."Ma al di là di questo – sottolinea – vi sono alcuni problemi molto rilevanti, che emergono principalmente analizzando i numeri. Il primo: quasi 200 stage, che ricordiamolo non sono contratti di lavoro, a fronte di 640 assunzioni è un rapporto sproporzionato. Bisognerebbe poi conoscere con esattezza a quanto ammonti l'attuale organico totale della società, da aggiungere a queste assunzioni prossime venture, per calcolare in maniera esatta la proporzione: in teoria la legge in vigore in Lombardia prevede un tetto del 10%, dunque per accogliere 195 stagisti Expo dovrebbe avere 1950 tra dipendenti e collaboratori. Ci chiediamo in effetti se ce li abbia, o se questo accordo sia stato fatto anche in deroga alla legge sugli stage". "Il secondo problema – continua Voltolina – è che l'apprendistato è una tipologia contrattuale molto particolare, basata sull'assunto che l'azienda assume un giovane inesperto e gli offre un contratto a causa mista, con formazione e lavoro insieme. Questo contratto prevede che l'apprendista svolga ore di formazione 'on the job', ovviamente a fianco di qualche esperto nel campo della sua qualifica, e altre ore di formazione esterna"."Con tali premesse, ci chiediamo se possa avere senso – dice – assumere un blocco di oltre 300 apprendisti: ci sarà all'interno di Expo un numero sufficiente di professionisti in grado di, e disponibili a, seguire passo passo la formazione di ciascuno di loro? Ci sarà anche qui cioè una proporzione adeguata tra profili senior e apprendisti?"."Detto questo, trovo abbastanza esagerato – avverte – questo clamore di fronte alle assunzioni previste per Expo. Innanzitutto, si tratta di numeri piuttosto ridotti: non è certo con 600 assunzioni che si risolvono i problemi del mercato del lavoro italiano. E poi è naturale che per un progetto a termine si utilizzino contratti a termine. L'aspetto più importante, a mio avviso, è la qualità dei contratti, più che la loro durata; dunque, un utilizzo responsabile delle tipologie contrattuali a termine, che garantisca ai lavoratori i diritti basilari e una retribuzione adeguata: questa in effetti è la battaglia che portiamo avanti giorno dopo giorno con la testata online 'Articolo 36'".