Home Nazionale Ricerca: verso robot ‘soffici’ e miniaturizzati come polpi

Ricerca: verso robot ‘soffici’ e miniaturizzati come polpi

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Roma, 5 nov. (Adnkronos Salute) – Addio all'Uomo di latta amico della piccola Dorothy nel 'Mago di Oz': il robot del futuro sarà micro e diventerà morbido quasi come un organismo marino, muovendosi come un polpo capace di operare addirittura dentro il corpo umano. Non è un sogno fantascientifico ma il futuro della ricerca made in Italy, secondo i ricercatori della Sissa di Trieste. A una condizione: la miniaturizzazione richiederà, appunto, che questi dispositivi acquistino la stessa 'morbidezza' e adattabilità dei tessuti biologici. Così la pensano scienziati come Antonio De Simone della la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste, e Marino Arroyo dell'Università Politecnica della Catalogna, che hanno appena pubblicato una ricerca sul 'Journal of the Mechanics and Physics of Solids'.Ispirandosi ai microorganismi unicellulari acquatici, gli scienziati hanno studiato i meccanismi di locomozione dei 'robot soffici'. Dimenticate ingranaggi, stantuffi e leve: i robot miniaturizzati del futuro saranno 'morbidi'. "Se penso ai robot di domani mi vengono in mente i tentacoli del polpo, o la proboscide dell'elefante, più che il braccio meccanico di una gru, o gli ingranaggi di un orologio. Se poi penso a dei micro-­robot, allora mi vengono in mente i microorganismi unicellulari che si muovono nell'acqua. I robot del futuro saranno sempre più simili agli organismi biologici", spiega De Simone, che da anni studia il movimento degli euglenidi, animali unicellulari acquatici. Uno degli scopi delle ricerche del team di De Simone -­ che di recente hanno ricevuto un advanced grant dall'European Research Council di un milione e 300 mila euro -­ è trasferire le conoscenze acquisite dagli euglenidi nella micro-­robotica, un campo che rappresenta una promettente scommessa per il futuro. I microrobot potranno infatti svolgere una serie di funzioni importanti, per esempio per la salute umana, veicolando i farmaci direttamente dove sono necessari, riaprendo vasi sanguigni ostruiti, contribuendo alla chiusura delle ferite e molto altro. Per fare questo i piccolissimi robot dovranno essere in grado di muoversi con efficienza.