Home Cronaca Tentavano di porre in atto un estorsione ai danni di un ristorante cinese, arrestati

Tentavano di porre in atto un estorsione ai danni di un ristorante cinese, arrestati

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Tentavano di porre in atto un estorsione ai danni di un ristorante cinese, arrestati

Nel pomeriggio di ieri, personale di questa Squadra Mobile ha tratto in arresto in flagranza del reato di estorsione tre cinesi tutti provenienti dalla provincia dello ZheJiang (Y. H. classe 1985; J. C., classe 1972; L. R. J. alias L. F. classe 1988).
Y. H., cinese regolare e dimorante a Prato, titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, di professione cuoco, aveva da alcuni giorni iniziato a lavorare presso un ristorante cinese del capoluogo aretino.

Il suo scarso rendimento al lavoro ha indotto i titolari del ristorante, proprietari anche di un noto ristorante giapponese, dopo i primi giorni di prova, a licenziare Y.

Il licenziamento non è però stato accettato di buon grado dal cuoco, che ha iniziato a tempestare di messaggi le due donne (madre e figlia) con velate minacce estorsive, imponendo loro un ultimatum temporale per far fronte alle sue richieste ed ottenere, come lui stesso la definiva, “una risposta perfetta” dalle due donne.

La disperazione delle ristoratrici le ha portate a rivolgersi immediatamente alle Forze dell’Ordine.

Gli uomini della Sezione Criminalità Organizzata e Straniera della Squadra Mobile della Questura di Arezzo, si sono inseriti nella trattativa e, dopo aver portato l’estorsore allo scoperto, hanno organizzato la loro “risposta perfetta”.

All’appuntamento fissato per la consegna dei soldi, seduti come normali clienti del locale in cui avevano previsto lo scambio, i poliziotti hanno atteso che Y. pretendesse la consegna della busta col denaro, ma, prima che finisse di contare i 3500 euro che questi aveva richiesto come prezzo dell’incolumità delle ristoratrici, hanno fatto scattare le manette per il cuoco.

Non hanno avuto scampo neppure i due complici che, nel tentativo di non essere coinvolti, dopo aver accompagnato il sodale alle porte del locale, si erano allontanati di qualche centinaio di metri.

Gli uomini della Mobile, avendo previsto anche questa mossa, avevano già organizzato le contromisure.

Gli arresti sono avvenuti in contemporanea ed in maniera fulminea.

I tre sono stati ora associati presso la Casa Circondariale di Arezzo in attesa del giudizio.