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“Alice nel paese degli affari” e la parità di genere

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“Alice nel paese degli affari” e la parità di genere

Il seminario alla Casa delle Culture con la presenza dell’autrice Maria Cristina Bombelli

Studi sociologici, norme ed esperienze alla base del seminario sulle differenze di genere in azienda e sulla leadership femminile che si è svolto questa mattina alla Casa delle Culture. Hanno salutato i presenti le assessore alle pari opportunità di Comune e Provincia Stefania Magi e Carla Borghesi e la consigliera regionale Lucia de Robertis ricordando come, insieme alle regole e alle opportunità sia fondamentale la determinazione delle donne ad essere protagoniste. Importante inoltre il ruolo della scuola fin dall’infanzia e il mantenimento dei servizi che consentono un maggiore equilibrio sociale.
L’ assessore Stefania Magi ha ricordato anche l’Albo del Comune di Arezzo a cui iscriversi per autocandidarsi per le nomine negli organismi delle aziende pubbliche e dove ad oggi, si sono iscritti 46 uomini e 9 donne. E alcuni numeri delle ultime elezioni: nella provincia di Arezzo il numero di donne elette nei consigli comunali il 25 maggio scorso è quasi il 34%, contro il 26,5% in carica prima delle ultime elezioni. Le elette italiane all’Europarlamento sono il 41% (30 su 73) contro il 22% della precedente legislatura. Metà dei ministri del governo Renzi sono donne. “L’Italia ha recepito nel 2011 le direttive europee sull’equilibrio di genere nei ruoli di governo e di controllo delle aziende, che prevede una progressiva parità nelle nomine e l’Italia ha allargato l’indicazione dalle società quotate in borsa a quelle a partecipazione pubblica. C’è comunque molta strada da fare: su 106 sindaci di comuni capoluogo in Italia, le donne sono 3. Nelle aziende a partecipazione pubblica del Comune di Arezzo le donne sono il 12,2% (5/41)”.
Saluti anche da Susi Forasassi della onlus Simposio di Ipparchia e di Laura Bottai della Commissione Regionale Pari Opportunità. Finalità comune quella di incentivare le donne ad essere leader e ad essere considerate come tali.
Una domanda : “perché le donne non si fanno avanti?”. Da qui è partito il lavoro di Maria Cristina Bombelli, autrice del libro “Alice nel paese degli affari”, esperta di Diversity Management e Fondatrice di Wise Growth. Che nella sua relazione ha sottolineato come “non si tratta di una guerra fra sessi ma di un riconoscimento delle diversità che è opportuno tenere presente. Servono uomini e donne, giovani e ‘maturi’, italiani e stranieri: diversità faticose da gestire ma che servono a superare confini mentali e a far diventare le organizzazioni più produttive. Dalle statistiche risulta che in Italia la situazione è disarmante e non si tratta sempre di fenomeni di discriminazione. Ci sono anche forme di autoesclusione delle donne soprattutto in alcuni settori dove c’è maggiore aggressività”.
Maria Cristina Bombelli ha poi analizzato le diversità di mentalità e di impostazioni tra uomini e donne nel cercare la propria strada, nel comporre la propria vita, nella conoscenza e autostima di se stessi.
“Nelle donne è più marcata l’etica della responsabilità, c’è una forte dimensione nel servizio e nei lavori sociali, negli uomini predomina l’etica del risultato e c’è una diversa propensione per il rischio. In sintesi, di fronte ad esperienze nuove, gli uomini si ‘buttano’ mentre le donne, pensano di dover fare ‘corsi di formazione’. Mettere insieme queste due logiche migliorerebbe il paese e, con una rappresentanza equilibrata, si potrebbero realizzare minor aggressività e diversa gestione dei conflitti. E’ fondamentale provare e non essere sole perché questo ci porterebbe ad adeguarci per sopravvivere.”
E’ intervenuto poi il Direttore dell’ufficio partecipazioni del Comune di Arezzo Giuseppe Bassi su “ parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società pubbliche” soffermandosi in modo particolare sul percorso normativo, dalla Costituzione, ai trattati europei, alle norme italiane in tema di parità di genere che, sebbene ritenuto ovunque un valore fondante, deve ancora vedere nella pratica la sua completa realizzazione.
Breve saluto anche da parte dell’onorevole aretino Marco Donati che si congratula per l’iniziativa e afferma quanto nella sua esperienza di amministratore prima e di parlamentare poi ha potuto constatare: “l’efficientamento delle macchine burocratiche e delle risorse a disposizione passa anche attraverso l’approccio e la visione delle donne. I servizi pubblici hanno una valenza significativa per le imprese, per le famiglie, per la vita quotidiana di noi tutti e la presenza femminile nei loro organismi direttivi è necessaria per una visione ed un’evoluzione in positivo delle aziende”.
Dopo la tavola rotonda moderata da Marzia Sandroni, responsabile Comunicazione Marketing Etico Asl 8 Arezzo a cui hanno partecipato l’assessora alle pari opportunità della Provincia Carla Borghesi, la Presidente del Comitato Imprenditoria femminile della Camera di Commercio Anna Lapini, l’imprenditrice Presidente dell’associazione La Fortezza Lucia De Lapi, la Presidente dell’Ordine degli Architetti Paola Gigli, la Vice Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperi Contabili Giovanna Magnanensi e la Vice Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Beatrice Benelli, ha concluso il seminario l’assessore alle attività produttive e alle società partecipate del Comune Paola Magnanensi.
Un intervento che si è soffermato sulle problematiche della sua esperienza personale “ il sentirsi fuori luogo, il dover correre a casa per conciliare gli impegni familiari con il lavoro, il sentirsi dire che ci sei in quanto donna. Occorre invece porsi nel sistema come siamo, non cercare di cambiare e di adeguarsi alle ‘regole’ esistenti, fare quello che sappiamo fare senza copiare nessuno nella consapevolezza di quello che siamo e che possiamo dare”.

Il seminario è stato organizzato dal Comune di Arezzo all’interno del progetto “parliamo di genere” finanziato dalla Regione Toscana, a cui partecipano le Commissioni Pari Opportunità della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione Simposio di Ipparchia, l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Arezzo, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Arezzo e l’Ordine degli Ingegneri di Arezzo, Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri laureati di Arezzo.