Home Attualità Salute Anatomia patologica, concentrata ad Arezzo tutta l’attività programmata. Resta alla Gruccia il laboratorio per l’attività intraoperatoria

Anatomia patologica, concentrata ad Arezzo tutta l’attività programmata. Resta alla Gruccia il laboratorio per l’attività intraoperatoria

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Anatomia patologica, concentrata ad Arezzo tutta l’attività programmata. Resta alla Gruccia il laboratorio per l’attività intraoperatoria
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AREZZO – Giunge a termine in questi giorni il processo di riorganizzazione di anatomia patologica, la struttura aziendale che si occupa di analizzare i tessuti umani, prelevati dal corpo dei pazienti. Una attività necessaria per gli specialisti chirurghi (gli esami istologici intraoperatori servono a dare indicazioni durante gli interventi chirurgici) alle diverse specialità mediche (esami endoscopici, citologia agoaspirativa) e soprattutto agli specialisti oncologi ai quali la Anatmia Patologica fornisce le informazioni essenziali: tipizzazione e stadiazione dei tumori maligni.

Dalla settimana prossima andrà in porto la unificazione ad Arezzo a livello aziendale di questo servizio, dopo che l’intero reparto è stato completamente ristrutturato, ampliato e messo in sicurezza sotto il profilo degli impianti e della strumentazione, tutta revisionata. In queste ore è in corso il trasferimento di alcuni apparati dalla sezione di anatomia patologica della Gruccia, dove il servizio agli utenti e alle strutture ospedaliere non subirà alcuna variazione.

La concentrazione in laboratori di maggiori dimensioni sono in atto da anni, e adesso trovano una ulteriore spinta nella applicazione nella ormai nota delibera 1.235 (Spending Review) approvata dal consiglio regionale toscano, è diventato un obbligo per tutte le aziende sanitarie. Il tutto, ben inteso, senza alcuna conseguenza negativa per gli utenti e per le strutture sanitarie che usufruiscono di tale servizio.

La decisione di concentrare l’attività su Arezzo è di due anni fa. L’intero progetto è stato portato alla sua fase finale  anche con il coinvolgimento della conferenza dei sindaci del Valdarno. Gli amministratori dei comuni della vallata hanno messo sul piatto la richiesta di non avere alcun decadimento delle prestazioni per i cittadini del Valdarno. Su questo fronte va invece detto che la concentrazione su Arezzo di gran parte degli impianti e del personale consentirà alla struttura di introdurre “tecnologie di diagnosi molecolare” per la diagnostica dei tumori, oggi impensabili. Una nuova frontiera verso la quale la ricerca e la scienza indirizza le nuove cure. Oggi le richieste di questa natura devono essere trasferite presso altri centri.

Ma c’è anche dell’altro. Sta per prendere il via la “telepatologia”, cioè la trasmissione di dati per via telematica. Questo consentirà, sostanzialmente, di poter dare, quando necessario, una doppia lettura alle analisi eseguite nei diversi ospedali, aumentando così qualità e sicurezza.

Su Arezzo saranno concentrate tutte le analisi programmate. Ma alla Gruccia resterà attivo il laboratorio per l’attività intraoperatoria. Tecnico e medico saranno presenti nell’ospedale del Valdarno per garantire analisi immediate di anatomia patologica nel corso di ogni intervento chirurgico. Con la telepatologia si potrà poi avere, se  necessaria,  anche una “second opinion” da parte dei colleghi presenti ad Arezzo. Telepatologia che, come avviene per tutte le altre diagnostiche, sarà poi collegata alla rete regionale per ampliare ancor più la possibilità di formazione/aggiornamento, di consulenza e di confronto grazie alla trasmissione a distanza.

“Insomma, l’operazione di unificazione della anatomia patologica – fanno sapere dalla Usl – sulla cui realizzazione ed evoluzione erano tutti a conoscenza da anni, non solo non ha motivo di essere contestata con motivazioni ormai superate, ma, a parere dell’Azienda, va salutata come una grande opportunità di crescita professionale per il personale e di risultati per la ricerca e l’attività diagnostica di così grande importanza e valore.”