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Arezzo e la Festa di Santa Croce

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Arezzo e la Festa di Santa Croce

Ogni anno dal 14 Settembre 320 la Chiesa celebra la Festa della “Esaltazione della Croce”, giorno in cui l’ Imperatrice Elena, madre di Costantino, esaltò la Croce di Cristo davanti al popolo di Gerusalemme. La Chiesa di Santa Croce è l’unica chiesa con questo titolo in Arezzo.

CHIESA E MONASTERO
La prima documentazione della esistenza della Chiesa di Santa Croce risale all’anno 1081, anno in cui era già sorto vicino alla Chiesa  un Monastero di Monache Benedettine.

Chiesa e Monastero erano ubicati fuori dalle antiche mura urbane di Arezzo. La costruzione della Chiesa di Santa Croce, esterna alle mura urbane, è un carattere costante nei secoli. In passato come oggi. La Chiesa è una pagina di fede e di architettura del popolo aretino del XI secolo.

Nei primi anni dopo il Mille, Arezzo ebbe uno netto sviluppo demografico con una diffusa espansione urbana, anche fuori delle antiche mura.  Si formò un Borgo  attorno alla Chiesa di Santa Croce. Il Monastero delle Monache Benedettine fu raso al suolo nel 1547 per ordine di Cosimo I dei Medici. La Chiesa conservò la sua originaria struttura architettonica fino al 2 gennaio 1944, quando un bombardamento distrusse gran parte della Chiesa.

Restò l’abside: testimone del mondo medievale.

Il restauro della Chiesa avvenne sotto la particolare direzione di U. Lumini e con la consulenza di Mario Salmi. Saggia e profonda fu la loro decisione di trasferire dalla chiesa di S. Angelo di Capo di Monte nella restaurata Chiesa di Santa Croce il basamento dell’attuale altare. Un gesto di conferma storica  tra le Monache e i Monaci Benedettini Cassinesi della nostra città e la Chiesa di Santa Croce. Il basamento  dell’altare maggiore  è una grossa pietra  rozzamente scolpita. Raffigura il sacrificio dell’Antica Alleanza: sacerdote che immola un agnello e della  Nuova Alleanza:pane e grappolo d’ uva, Eucarestia.

UN LIBRO di PIETRA
L’esterno della chiesa si è conservato  nelle sue strutture originarie del secolo XII, inizio XIII soltanto nell’abside, la parte più suggestiva dell’edificio. La facciata è stata interamecte ricostruita. L’abside con le sue pietre conce e squadrate è pentagonale.

L’intero edificio della Chiesa ha otto lati. L’abside pentagonale è simbolo della umanità.               L’intero edificio ottagonale è segno della divinità. L’intero edificio è simbolo della umanità nella divinità. Valori scritti sulle pietre, giunti a noi.

L’abside ha al centro una piccola monofora ed è coronata da una serie di archetti semicircolari pensili, aggettanti su mensole, influenza longobarda. Sopra gli archetti una decorazione in cotto, influenza ravennate.

La Chiesa aveva due cappelle  laterali absidate, scomparse per la demolizione del Monastero a destra e a sinistra per la costruzione di una strada  in tempi recenti.  Nel catino interno dell’ abside sono conservate, dal medioevo, bocche di vasi in terracotta murate nello spessore del muro, rivolte verso l’interno della chiesa per  assorbire il suono e migliorare la diffusione sonora. L’ interno della chiesa ospita una pietra finemente lavorata costituita da due colonne, una circolare ed una ottagonale, posate entrambe su un leone in lotta mortale con un serpente. Un libro di pietra  colmo di segni e simboli medievali: la dualità divina ed umana.

PIERO della FRANCESCA
La data del 14 settembre è una data che ricorda nei secoli anche la battaglia vinta dall’Imperatore bizantino Eraclito contro Cosroe di Persia, terminata con il recupero della Vera Croce. Vicenda storica immortalata in Arezzo nelle pitture di Piero della Francesca.

Il giorno 14 settembre racchiude e porta a noi storia, fede ed arte.