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Arresto cardiaco e uso dei defibrillatori: vola il progetto “Arezzo cuore nelle scuole”

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Arresto cardiaco e uso dei defibrillatori: vola il progetto “Arezzo cuore nelle scuole”
118 Operatori

AREZZO – Duemila nuovi cittadini (tutti giovanissimi e tutti …. maturandi) abilitati al primo soccorso e soprattutto all’utilizzo dei defibrillatori. In due decenni, grazie ad un “arruolamento” a cascata, diventeranno un esercito: da 40 a 50.000 nella nostra provincia, garantendo, con 800 apparati distribuiti sul territorio, una copertura massiccia per intervenire in presenza di un arresto cardiaco. Ad oggi sono 382 i defibrillatori installati nel territorio provinciale ed oltre 9.000 i cittadini già formati attraverso 450 corsi attivati.

Nella sala riunioni della centrale 118 di Arezzo, questa mattina si è fatto il punto su uno dei più ambiziosi progetti di diffusone dell’uso del defibrillatore e di preparazione di cittadini al primo soccorso. E’ il progetto “Arezzo Cuore nelle Scuole” , progetto sperimentale che si basa sul concetto della formazione a cascata e che è stato già utilizzato per la diffusione della defibrillazione precoce nelle società toscane dilettantistiche della FIGC. Presenti, oltre agli operatori del 118 aretino, la professoressa Antonella Bianchi (Ufficio Scolastico Provinciale), il professor Andrea Soldini (ITIS) accompagnato da due studenti dell’Istituto (Andrea Bonini, Giada Governini).
“Nel settembre del 2013 – ha spiegato Simone Nocentini, vicedirettore della centrale 118 – in accordo con l’Ufficio Scuola provinciale, abbiamo formato 110 dei 150 professori di educazione fisica della provincia di Arezzo. Prima li abbiamo fatti diventare esecutori e poi istruttori del progetto Arezzo Cuore”.

 

“Un progetto accolto subito con entusiasmo da insegnanti e alunni – ha sottolineato la professoressa Bianchi – e che ci ha consentito di raggiungere risultati importanti anche dal punto di vista pedagogico e didattico, con tanto di voti e crediti formativi”.

 

“Con l’inizio dell’anno scolastico 2013-2014 e per tutto l’anno – ha proseguito Nocentini – ciascun insegnante ha istruito i propri allievi negli Istituti Comprensivi e negli istituti superiori di tutta la provincia.
Così nell’anno scolastico appena terminato ogni alunno delle scuole medie inferiori e dei primi 3 anni delle scuole superiori ha ricevuto dal proprio insegnante di educazione fisica l’insegnamento del BLS (Basic Life Support) con tanto di voto scolastico, mentre gli alunni del 4° e 5° anno superiore hanno ricevuto l’insegnamento del BLSD ed infine gli alunni del 5° anno hanno sostenuto l’esame per diventare esecutore del progetto Arezzo Cuore alla presenza del valutatore della Centrale 118 Arezzo (con attestato rilasciato a fine anno scolastico prima dell’esame di maturità).”

In questo primo anno quindi, oltre a far apprendere a tutti gli alunni delle medie inferiori e delle superiori il Basic Life Support (oltre 20.000 alunni), sono stati esaminati e resi operativi 1.231 allievi della quinta superiore che, secondo la normativa di legge che indica nei 18 anni l’età minima per poter defibrillare, sono divenuti a tutti gli effetti cittadini abilitati alla defibrillazione del progetto Arezzo Cuore.
A settembre 2014 sarà eseguito un retraining dei professori già formati e verrà completata la formazione come istruttori dei 40 professori che nel 2013 non hanno potuto partecipare (su base volontaria) al progetto.
Questa attività consentirà di inserire ogni anno nel progetto Arezzo Cuore circa 2000 nuovi esecutori provenienti dal mondo della scuola e che si affacciano alla vita adulta. Procedendo così, nell’arco di 20 anni di attività sarà stata formata tutta la popolazione adulta tra i 18 ed i 40 anni della provincia di Arezzo e finalmente saremo stati in grado di ottenere la copertura pressoché totale del territorio in termini di defibrillatori distribuiti (dovremmo arrivare circa ad 800) e di cittadini formati (dovremmo arrivare almeno a 50.000 persone): avremo a quel punto realmente “cardioprotetto” il territorio provinciale, scopo principale di tutto il progetto Arezzo Cuore.


I CORSI DI DEFIBRILLAZIONE NELLE SCUOLE

A questi corsi partecipano tutti gli insegnanti di educazione fisica della provincia (sono 150). I prof. diventano istruttori di BLS (Basic Life Support) e BLSD (cioè BLS con l’aggiunta dell’uso del defibrillatore). Questi insegnati-istruttori, secondo un programma concordato con l’Ufficio Scuola provinciale e le direzioni delle rispettive scuole, a loro volta formano gli studenti dalla terza media inferiore alla quinta media superiore. Gli alunni delle  prime quattro classi saranno formati per le manovre BLS e quelli in 4° e 5° superiore, anche alla defibrillazione. La durata di ogni corso è di 16 ore.
IL PROGETTO AREZZO CUORE
L’arresto cardiaco improvviso è una patologia che colpisce in Italia un cittadino ogni 8 minuti. Se si interviene entro 3-4 minuti dall’evento, con uno shock erogato dal defibrillatore, ci sono alte probabilità di restituire alla comunità un cittadino in perfetto stato di salute.
Nella provincia di Arezzo ogni anno 350 persone sono colpite da arresto cardiaco improvviso. Si è passato dall’8% di persone salvate 10 anni fa, all’attuale 14%.  Meglio, ma ancora troppo poco. Con una alta diffusione di defibrillatori se ne potrà salvarne il 40-50%.
La prevenzione secondaria fatta sul luogo dell’evento è la parola d’ordine fatta propria dal “Progetto Arezzo Cuore”,  iniziativa promossa dalla Fondazione Andrea Cesalpino in collaborazione con la Asl8, e che prevede la dotazione di defibrillatori nei centri di aggregazione e in altri luoghi intensamente frequentati. Il defibrillatore semiautomatico rappresenta un prezioso strumento salvavita, in quanto riconosce automaticamente quando si è in presenza di fibrillazione ventricolare e fornisce al soccorritore tutte le indicazioni necessarie per l’erogazione dell’impulso.