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Arrivo dei profughi a Badia Prataglia, Confcommercio in Prefettura

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Arrivo dei profughi a Badia Prataglia, Confcommercio in Prefettura
Adelmo Baracchi

Si respira preoccupazione tra i residenti e gli operatori economici, così l’associazione di categoria chiede di conoscere le modalità dell’accoglienza e della gestione della loro presenza nella piccola comunità. Il presidente della delegazione casentinese di Confcommercio Adelmo Baracchi: “di giorno a Badia restano circa 350 persone, tra anziani e bambini. Un rapporto di un profugo a tre residenti ci pare eccessivo e comunque richiede un coordinamento perfetto perché la convivenza funzioni e sia positiva”.

Confcommercio si unisce alla preoccupazione espressa nei giorni scorsi dal Sindaco del Comune di Poppi in merito all’arrivo di cento profughi a Badia Prataglia, dove resteranno nei prossimi mesi presso una struttura ricettiva.

“È previsto l’arrivo di cento profughi, settanta uomini e trenta donne”, spiega il presidente della delegazione casentinese di Confcommercio Adelmo Baracchi, “ci sembrano francamente troppi per una comunità così piccola come quella badiana, che conta 800 residenti, dei quali 450 lavoratori pendolari che restano fuori casa tutto il giorno e tornano soltanto per dormire. Il resto della popolazione è composto per lo più da bambini e anziani e dai pochi commercianti e artigiani che mantengono un’attività in paese. In pratica, ogni giorno Badia vedrebbe un rapporto di un profugo ogni 3 residenti”.

“Non ne facciamo una questione politica. Ci preoccupa piuttosto che non vengano sconvolti gli equilibri sociali ed economici di una comunità di montagna così piccola, che già vive diversi problemi legati all’isolamento e alla marginalità rispetto ai grandi centri della nostra provincia”, chiarisce Baracchi.

Confcommercio ha dunque richiesto alla Prefettura di Arezzo un incontro urgente per conoscere meglio le modalità di accoglienza e gestione dei profughi. “Una convivenza serena e pacifica richiede un coordinamento perfetto tra le forze dell’ordine e le autorità locali, l’unico modo per scongiurare qualsiasi problematica di sicurezza e ordine pubblico. Ma resta comunque il rammarico per il mancato coinvolgimento della comunità in tutte le sue componenti in una decisione tanto importante per il futuro di Badia Prataglia. Tanto più che nel 2011 la nostra associazione di categoria fu coinvolta nell’accoglienza di profughi dal nord Africa nella nostra provincia e riuscimmo a distribuirli in più località in maniera piuttosto omogenea – Casentino compreso -, senza problemi per nessuno”.

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