Home Nazionale Assolavoro, con crisi cambia ciò che distingue migliore datore

Assolavoro, con crisi cambia ciò che distingue migliore datore

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Roma, 11 apr. (Labitalia) – “Il mercato del lavoro, in Italia come sul piano internazionale, è oggetto di profondi mutamenti che disegnano scenari in rapida evoluzione, verso direzioni spesso non scontate. In questi contesti molto fluidi e in una situazione economica che negli ultimi anni ha determinato la necessità di un approccio nuovo, capace di reagire alla crisi internazionale, anche gli elementi distintivi che contraddistinguono il ‘miglior datore di lavoro possibile’ sono cambiati”. Lo dice a Labitalia Agostino Di Maio, direttore Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, in occasione del ‘Randstad Award 2014′, in programma il 15 aprile, che premia le aziende con la maggiore attrattività verso i potenziali dipendenti.
“Come emerge chiaramente anche da una recente indagine che Assolavoro ha realizzato assieme a Ipsos, chi lavora, specialmente se ha un livello di inquadramento medio-alto, ha imparato a reagire alla crisi e alle insicurezze che determina – ricorda – e ora chiede di più, per esempio, due qualità nel datore di lavoro”.
“La prima è la capacità di coinvolgere – chiarisce – chi lavora in un’azienda nei processi della stessa, rendendolo parte consapevole e per quanto possibile in grado di partecipare attivamente ai percorsi che vengono definiti. E’ questo un elemento sintomatico anche di un ritardo che il nostro Paese sconta, per esempio, relativamente ai sistemi di partecipazione diretta dei lavoratori alle imprese, come è invece ampiamente diffuso da tempo e con successo in Germania. Un altro elemento rilevante è la richiesta di partecipare a programmi di formazione e di aggiornamento professionale, esigenza che si manifesta anch’essa in crescita”. “Il mercato del lavoro contemporaneo – sottolinea il direttore di Assolavoro – impone da tempo, e negli ultimi anni in maniera più imponente, la necessità di uscire fuori dalla ‘comfort zone’, di mettersi in gioco, assumendo un atteggiamento più attivo verso il lavoro e più dinamico verso l’aggiornamento delle proprie competenze e l’acquisizione di nuove”.
“Una fetta ampia e crescente di persone ne ha assunto – osserva – la consapevolezza e questo apre a una maggiore fiducia per il futuro del lavoro, dell’economia, della competitività dei sistemi di sviluppo. In questo, tra l’altro, come viene ampiamente riconosciuto, il sistema delle agenzie per il lavoro è stato pioniere, grazie a un modello formativo finalizzato e con precisi obblighi di placement”.
“Si tratta di un patrimonio di know how e di professionalità -ammette Agostino Di Maio – che il settore delle agenzie per il lavoro intende mantenere e rafforzare per contribuire sempre più attivamente e concretamente ad accrescere le occasioni di lavoro per i singoli e la competitività per le imprese e per il sistema Paese”.