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Badia Tedalda, tutte inidonee le aree finora individuate per la realizzazione della pista per l’elisoccorso

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Badia Tedalda, tutte inidonee le aree finora individuate per la realizzazione della pista per l’elisoccorso
Elisoccorso Pegaso

Ormai lo si vede nei nostri cieli ed operare in emergenza quasi quotidianamente. Il  Pegaso, elicottero per il servizio sanitario della Regione Toscana, viene impegnato nella nostra provincia ogni volta che il 118 valuta necessario un trasferimento e un intervento in tempi rapidi per portare  un paziente verso un centro specializzato per traumi o patologie importanti, o verso ospedali aretini dal territorio.

Uno strumento di grandissimo valore, sul cui uso esistono precisi protocolli. E soprattutto uno strumento la cui utilizzazione è legata alle condizioni meteo e alle condizioni a terra per possibilità di atterraggio e  decollo, osservando le dovute misure di sicurezza.

Negli anni la Asl 8, con appositi finanziamenti della Regione e proprie risorse, ha fatto dei grandi passi avanti.

Adesso ci sono quattro elisuperfici (Arezzo San Donato, Montevarchi La Gruccia, Cortona La Fratta e Bibbiena) dove il volo è possibile sia di giorno che di notte. Poi c’è Sestino con il volo possibile nelle ore diurne. Per Sansepolcro attualmente è possibile l’utilizzo di una pista di proprietà della protezione civile per i casi di emergenza.

 

IL CASO DI BADIA TEDALDA

La rete di piste attrezzate prevista a suo tempo dalla Asl non è ancora chiusa. Con una interrogazione il consigliere regionale Stefano Mugnai, chiede chiarimenti per Badia Tedalda.

In questo caso agli impegni a suo tempo assunti l’Azienda non ha ancora potuto far fronte.  Non per inerzia o cattiva volontà. Ma per una serie di ragioni tecniche  prima e di sviluppo poi, di nuove linee guida regionali.

L’argomento è stato affrontato anche ieri nel corso della Conferenza dei sindaci della Valtiberina, anche alla presenza del primo cittadino di Badia Tedalda, che oltre a confermare il percorso fino ad ora seguito, ha anche condiviso la strategia che la Asl sta portando avanti in ossequio alle indicazioni che arrivano dalla Regione.

 

UNA STORIA INIZIATA NEL 2008

Tra la Asl8 e il Comune di Badia Tedalda è intercorsa dal 2008 in poi una fitta rete di rapporti per trovare una soluzione ideale. Il sindaco di quel comune ha individuato dapprima una area che poi al sopralluogo è risultata essere troppo vicina al metanodotto dorsale italiano e pertanto complessa e particolarmente onerosa da realizzare.

Successivamente altre aree, sulle quali sono stati eseguiti sopralluoghi con i tecnici dell’Enac e con quelli della società che gestisce il servizio Pegaso. Ma ognuna di queste aveva caratteristiche non propriamente idonee, tali quindi da sconsigliarne fortemente l’utilizzo per collocarvi una elipista.

Mentre questa ricerca continuava e continua, la Asl con il suo servizio di 118 ha attivato politiche di sviluppo del proprio servizio di emergenza per i cittadini di Badia Tedalda. Ad iniziare dal rapporto stretto con le Asl confinanti delle Marche e dell’Emilia Romagna che in caso di emergenza vengono attivate sia con i loro mezzi che con l’utilizzo dei loro ospedali più vicini rispetto a  quelli della Asl aretina. Ma lo stesso elicottero è stato in questi anni sempre utilizzato a Badia Tedalda quando (condizioni meteo permettendo) si è reso necessario un intervento di soccorso a cittadini colpiti da gravi patologie o per soccorrere feriti in gravi incidenti stradali (purtroppo assai frequenti per la presenza della trafficatissima Via Maggio).

 

IL FUTURO SI CHIAMA “CAMPI SPORTIVI”

Nel frattempo va registrata anche una diversa soluzione all’orizzonte, sulla cui ipotesi si sta lavorando. La Regione Toscana, assieme al gestore del servizio di elisoccorso sanitario, sta sperimentando da alcuni mesi in provincia di Massa l’utilizzo sia di giorno e in alcune situazioni ideali, anche di notte, dei campi sportivi delle località più disagiate. La sperimentazione sta fornendo interessanti risultati e il progetto potrebbe diventare regionale.

La Asl8 di Arezzo ha già indicato per questa progettazione allo studio, una serie di campi sportivi dislocati in varie località della provincia, come possibili siti da inserire nella carta delle poste di atterraggio di Pegaso.

Enac e società di gestione hanno avviato una valutazione di questi  impianti. Nell’elenco fornito dalla Asl aretina, c’è proprio anche il campo sportivo di Badia Tedalda, che appare, ad una prima valutazione anche dei tecnici, in linea con le esigenze di sicurezza per un suo eventuale utilizzo sia diurno che notturno.

Pegaso Interno
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