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Barone, Tulli e Mori: pratica fantasma e numero “letale”

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Barone, Tulli e Mori: pratica fantasma e numero “letale”

Dichiarazione dei consiglieri Roberto Barone, Marco Tulli  e Gianni Mori

Il Consiglio comunale si sta trasformando in un luogo surreale. Stamani l’assessore allo sport, Francesco Romizi, ha presentato i criteri di selezione del soggetto destinato a gestire il palazzetto D’Agata. Molti interventi e alla fine la richiesta di verifica del numero legale. Come in un’infinita di casi, il Pd non è riuscito a garantirlo. Sospensione.

Alla ripresa il miracolo: il numero non era più letale ma legale. E dal miracolo alla sorpresa: l’assessore Romizi ritira la pratica per approfondimenti. E questo dopo la riunione della Commissione sport e dopo il dibattito consiliare di stamani.

Ancora una volta si è reso necessario dimostrare all’Amministrazione comunale l’insostenibilità di una proposta e solo dopo un lungo dibattito l’assessore si è deciso a ritirare la pratica, riconoscendo di fatto quanto da noi sostenuto,

Ma non era la miglior proposta possibile? E come mai il centro destra prima fa mancare il numero legale e poi lo garantisce di nuovo? E com’è possibile che una pratica diventi un fantasma amministrativo?

Forse è un’intera amministrazione che si sta dissolvendo. Prima la maggioranza, poi il progetto amministrativo, adesso anche le singole pratiche. A conferma dell’incapacità di questa amministrazione di garantire un governo alla città di Arezzo.