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Bolzano: economia stagnante, non prevista ripresa occupazione

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Bolzano, 20 giu. (Labitalia) – Un quadro economico caratterizzato da una situazione di stagnazione con luci e ombre che talvolta riguardano contemporaneamente lo stesso settore. Non si prevede una ripresa occupazionale ed economica entro il 2014. E’ quanto emerge dal Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano nel periodo novembre 2013-aprile 2014, presentato dall’assessore al Lavoro, Martha Stocker, dal direttore della ripartizione Lavoro, Helmuth Sinn, e dal direttore dell’Osservazione del mercato del lavoro, Stefan Luther.
La disoccupazione giovanile (entro i 24 anni) ha raggiunto il 12,2%, per gli extracomunitari è del 20,6%, mentre il dato complessivo a livello provinciale è del 4,7%. La situazione è legata alla performance insoddisfacente o persino negativa che caratterizza molti settori, aggravata dal perdurare della crisi nel settore edile alla quale si contrappone quasi solo la crescita in alcuni specifici settori del terziario e un po’ nel settore manifatturiero. Ne hanno risentito gli uomini, mentre ha quasi cessato di aumentare il numero di donne che lavorano nonostante il maggior numero di donne occupate part-time.
In questo contesto, anche il raggiungimento dell’obiettivo occupazionale per l’anno 2020 fissato dalla Provincia (tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni pari all’80%) pare abbastanza difficile da raggiungere. Attualmente questo tasso si attesta infatti al 76,6%.
I dati del Rapporto sono fortemente influenzati anche dalle chiusure e dalle crisi aziendali degli ultimi mesi, come ad esempio quelle della Hoppe in Val Passiria con 150 licenziamenti, della Memc (60) della ZH e della Würth.
Queste defezioni sono state almeno parzialmente compensate dalle nuove assunzioni effettuate nel settore automotive o da piccole e medie imprese come la Loacker, la Intercable, Dr. Schär, Gkn e Alupress. Un calo degli occupati viene registrato anche nella pubblica amministrazione, mentre si registra invece un aumento nel settore pubblico per quanto riguarda la sanità e il sociale con un ritmo maggiore nel comparto privato.
Difficoltà si registrano, secondo Stefan Luther, anche nel settore dell’apprendistato tradizionale dove si è stato un calo dal 2008 ad oggi di circa 1.200 unità, mentre si registra invece un aumento del nuovo apprendistato professionalizzante.