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Carella (Manageritalia): attacco a previdenza continua, ora anche a complementare

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Roma, 30 mag. (Labitalia) – “E’ insensato questo continuo attacco alla previdenza e da ultimo alla previdenza complementare. Infatti, abbiamo oggi notizia dell’ipotizzato aumento (previsto nel dl Irpef che approderà alla Camera il prossimo 12 giugno) per il 2014 dello 0,5% (dall’11% all’11,5%) dell’aliquota dell’imposta sostitutiva a carico dei fondi pensione complementari, per consentire un credito d’imposta alle casse previdenziali privatizzate che sterilizzi l’aumento della tassazione dal 20 al 26% previsto per le rendite”. Così Guido Carella, presidente Manageritalia.
“I segnali, per i cittadini e lavoratori, sono -continua Carella- estremamente negativi. Infatti, da un lato la previdenza pubblica continua a riformarsi con penalizzazioni spesso insensate e inique. Dall’altro, anche la previdenza complementare, che lo Stato a parole dice di voler favorire, perché ormai indispensabile per permettere di avere una pensione dignitosa, viene penalizzata dalla situazione di crisi economica e ora da questo ulteriore aumento della tassazione. Non è certo un caso se, come ha ricordato la Covip pochi giorni fa, nel 2013 sono stati ben 1,4 milioni gli iscritti che hanno sospeso i versamenti alla previdenza complementare, in forte aumento dagli 1,2 milioni del 2012”.
“Insomma -conclude Carella- lo Stato e la politica devono smetterla di giocare ‘sporco’ su ogni fronte con il futuro degli italiani. E segnali come questo non sono certo di aiuto per rasserenare gli animi e per convincere gli italiani che dello Stato e, nello specifico, della previdenza gestita e favorita da questo (il primo pilastro Inps e il secondo pilastro complementare) ci si può e deve fidare. Eserciteremo -conclude- il massimo sforzo per contrastare questo ennesimo insensato attacco alla previdenza di chi lavora e di fatto a tutti gli italiani che oggi affidando allo Stato la loro previdenza futura, che come capita sempre più spesso è poi una gallina dalle uova d’oro, per evitare tagli di spesa su altri fronti ben più meritevoli di attenzioni e azioni”.