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Commercio: Confesercenti, indietro su deregulation, persi 100mila posti

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– Roma, 4 lug. (Adnkronos)- La liberalizzazione delle aperture del commercio – introdotta due anni fa dal Salva-Italia del Governo Monti con lo scopo di rilanciare consumi e occupazione – è stata un vero flop: i previsti effetti benefici sono tuttora ‘non pervenuti’, ed il settore ha perso tra il 2012 e il 2013 oltre 100mila posti di lavoro, registrando allo stesso tempo 28,5 miliardi di minori consumi di beni da parte delle famiglie.
E’ il quadro che emerge da un’indagine condotta da Confesercenti sull’effetto della liberalizzazione delle aperture nel commercio, entrata in vigore a partire dal primo gennaio 2012 e che rende possibile l’apertura 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno, domeniche e festività – come Natale, Pasqua e Capodanno – incluse. Per questo Confesercenti chiede “subito un passo indietro sulla deregulation”.
“La liberalizzazione – spiega Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti, intervenendo a Senigallia in un dibattito sui temi della deregulation organizzato dalla Regione – avrebbe dovuto stimolare la concorrenza, favorire nuova occupazione e rilanciare consumi attraverso l’incremento delle occasioni di acquisto per le famiglie italiane”. Bisogna “fare subito un passo indietro sulla deregulation, l’unico effetto è stato l’accelerazione dell’emorragia di Pmi. Tra il 2012 e il 2013 sono scomparse 38mila imprese e nel 2014 si conferma trend negativo. Inoltre, già 550mila negozi sono sfitti in Italia”, incalza Bussoni. (segue)