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Commercio: Uil, salari fermi, calo vendite non sorprende

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Roma, 24 ott. (AdnKronos) – “Si conferma, ancora una volta, il dato negativo del calo delle vendite del commercio al dettaglio, sia dei prodotti alimentari sia di quelli non alimentari. Nessuno si può meravigliare, poiché speculativamente il dato che giustifica il calo sono i salari che non crescono da tre mesi, mentre nel P.I. sono fermi addirittura dal 2010. Questa scarsa crescita è la più bassa almeno da 32 anni”. Ad affermarlo in una nota è il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, commentando i dati sulle vendite del commercio al dettaglio diffusi oggi dall’Istat.
“Ci sono ancora 7,6 milioni di dipendenti che aspettano i rinnovi, mentre i lavoratori che hanno rinnovato i contratti sono circa il 38,9%. Infine, nella Legge di Stabilità -sottolinea Foccillo- si ripropone ancora una volta il blocco per il 2015 per i lavoratori del pubblico impiego, con esclusione, guarda caso, delle figure che ‘hanno più bisogno’, cioè magistrati, alta dirigenza, prefetti etc. Vorremmo che il governo ci spiegasse questo atteggiamento ‘classista’ e a quale livello di caduta dei consumi vuole arrivare per ridare potere di acquisto ai lavoratori”.
La prima risposta dei lavoratori pubblici, aggiunge il sindacalista, “sarà la manifestazione unitaria dell’8 novembre proprio per rivendicare il diritto alla contrattazione, ma sarà solo la prima di una lunga lotta che porterà allo sciopero generale”.