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Confindustria: da assemblea via libera a statuto e nuovo codice etico

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Roma, 19 giu. (Labitalia) – Via libera dall’assemblea straordinaria di Confindustria al nuovo Statuto che rende operative da subito le linee guida della riforma del sistema associativo, approvata dalla giunta nello scorso ottobre. L’assemblea ha approvato anche il nuovo Codice etico che aggiorna, integra e rafforza le regole in vigore dal 1991. “E’ un giorno storico per noi. Siamo di fronte a una vera e incisiva trasformazione del sistema”, commenta il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
Tra le novita’ introdotte, viene soppresso il direttivo e si prevede il passaggio dagli attuali tre livelli di organi direttivi a due: il Consiglio di presidenza e il Consiglio generale. Ad avviso del presidente potra’ inoltre essere costituito un Advisory board, organo consultivo di elaborazione strategica per la presidenza di Confindustria. Tutte le associazioni di sistema partecipano all’assemblea dei delegati. Ma la cura dimagrante prevista dalla riforma non si limita ai vertici. In tre anni, calcola viale dell’Astronomia, si dimezzera’ il numero delle associazioni, oggi a 258, portando a compimento, dice la nota degli imprenditori, un percorso verso l’aggregazione e la razionalizzazione (fusioni, patti federativi e altre formule), che ha gia’ coinvolto circa il 70% delle associazioni.
Sara’ inoltre rafforzata la presenza di Confindustria in Europa, soprattutto in vista del semestre europeo. A quella di Roma, infatti, si aggiunge la sede di Bruxelles e quella di una nuova struttura che funzionera’ da raccordo con le Confindustrie estere e per tutte le attivita’ di internazionalizzazione.
“Oggi nasce la Confindustria di domani e nasce grazie alla volontà e al coraggio delle associazioni e dei territori che sono la nostra vera ricchezza. Confindustria non può e non vuole fare a meno delle sue peculiarità settoriali e delle sue eccellenze produttive. Abbiamo realizzato una spending review di sistema, mirata, che ci consentirà, grazie ai processi aggregativi, di essere più autorevoli ed efficaci”, ha aggiunto Squinzi nel corso del suo intervento all’Assemblea ricordando come il via libera arrivi dopo soli 15 mesi dall’insediamento della Commissione Pesenti.
Per Confindustria si tratta della terza riforma in piu’ di 100 anni di storia, dopo la riforma Pirelli del 1970 e quella Mazzoleni del 1991”consegnado al Paese una struttura piu’ snella , piu’ efficace meno costosa”, ha concluso. Il nuovo Codice etico, invece, che aggiorna, integra e rafforza il sistema codificato per la prima volta nel 1991, intende riaffermare “quanto il rigoroso rispetto della legalità sia patrimonio imprescindibile del sistema”, prosegue la nota di Confindustria. Il Codice è suddiviso in una Carta dei valori e dei principi valida per l’intero sistema associativo, una Carta degli impegni per orientare l’attività del sistema e lo sviluppo delle relazioni con gli stakeholder e infine un Codice di condotta che detta specifici impegni per gli imprenditori associati e le principali componenti del sistema.
Restano comunque in vigore sia la direttiva del 1992, con cui vennero disciplinate le sanzioni, la decadenza e la sospensione dalle cariche associative e da incarichi esterni, per gli imprenditori in ipotesi di reati contro la Pa, e quella direttiva del 2010, che ha introdotto una normativa indirizzata esclusivamente alle associazioni del Mezzogiorno, recepita volontariamente anche da associazioni del Centro-Nord, mirata a sanzionare, con la sospensione e nei casi più gravi con l’espulsione, ogni tipo di comportamento legato a infiltrazioni malavitose di stampo mafioso.
“La nuova normativa, che sostituisce interamente la precedente, adegua l’impianto etico-valoriale di Confindustria all’attuale contesto, estendendo la Carta dei valori e dei principi alla sostenibilità, all’innovazione e alla competitività e implementando gli orientamenti comportamentali per ogni associazione o individuo coinvolti nell’agire di Confindustria”, conclude la nota.