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Consulenti, riforma lavoro sia occasione per regole semplici e certe

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Roma, 5 giu. (Labitalia) – La riforma del lavoro dovrà essere l’occasione per emanare regole semplici e certe, sia al fine di prevenire orientamenti giurisprudenziali incostanti e attività di vigilanza non omogenea, sia per indurre le imprese ad assumere. Questo, in sintesi, lo spirito del documento che il consiglio nazionale dell’Ordine (Cno) dei consulenti del lavoro ha presentato alla XI commissione Lavoro del Senato durante l’audizione in materia di mercato del lavoro.
Nel documento, le osservazioni e le proposte dei consulenti del lavoro spaziano dalla delega al governo su ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro e politiche attive, dalla semplificazioni di procedure e adempimenti, al riordino delle forme contrattuali, fino alla maternità e alla conciliazione. Tutto nell’ottica della semplificazione da sempre auspicata dai consulenti del lavoro, che formulani anche suggerimenti e progetti innovativi grazie all’esperienza maturata.
Sulla delega al governo in materia di ammortizzatori sociali, i consulenti dicono che “è necessario introdurre un sistema di ammortizzatori che sia concepito sullo stesso presupposto del sistema contributivo pensionistico, creando un Fondo individuale finanziato in modo sufficiente dal datore, dal lavoratore e integrato dallo Stato che consenta l’utilizzo della prestazione per un limitato periodo di tempo rispetto all’intera carriera lavorativa”. “Fondamentale poi che i sussidi vengano riconosciuti esclusivamente nel caso di effettiva partecipazione del lavoratore ad attività sociali, di formazione o di tirocinio presso aziende o altre attività individuate dal legislatore”, aggiungono. Sulla delega al governo in materia di servizi per il lavoro e politiche attive, i consulenti dicono che “il criterio di razionalizzazione degli incentivi all’assunzione esistenti deve tenere conto della improcrastinabile necessità di una profonda semplificazione delle procedure di accesso limitando la burocrazia”. “La collaborazione con l’Ordine dei consulenti del lavoro, inoltre, assume un valore aggiunto e strategico nell’attuazione delle politiche del lavoro, anche alla luce del ruolo di terzietà garantito dagli stessi e dalla loro presenza capillare in tutte le province italiane”, sottolineano.
Sulla delega al governo in materia di semplificazione delle procedure e degli adempimenti, i consulenti osservano che “è importante la previsione che contiene la revisione del regime delle sanzioni, valorizzando l’introduzione di norme di tipo premiale, che tengano conto della natura sostanziale o formale della violazione e favoriscano la immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita” e che “andrebbe valorizzato ulteriormente l’istituto della diffida, valutata la possibilità di prevedere la rateazione delle somme dovute ed introdotto l’istituto del ravvedimento operoso”.
Sul riordino dei contratti, infine, “andrebbe valorizzata la funzione assegnata dalla legge Biagi alla funzione di certificazione dei contratti di lavoro, agevolando la formazione della volontà assistita delle parti”, mentre sulla delega al governo in materia di maternità e conciliazione “le risorse disponibili devono essere impiegate per creare un sistema più strutturato all’interno delle aziende che possa davvero agevolare la maternità”, attraverso la concessione di appositi aiuti economici, l’istituzione di asili nido all’interno di aziende di medio-grandi dimensioni con il supporto istituzionale degli enti locali.