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Il Festival dell’Autobiografia ad Anghiari dall’11 al 14 settembre,

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Il Festival dell’Autobiografia ad Anghiari dall’11 al 14 settembre,
Festival Autobiografia

Dall’11 al 14 Settembre torna ad Anghiari il Festival dell’Autobiografia, organizzato dalla Libera Università dell’Autobiografia con il patrocinio del Comune di Anghiari e sotto la direzione di Duccio Demetrio, cittadino onorario del borgo toscano. Nell’ambito del Festival la consegna dell’ambito Premio Città dell’Autobiografia. Il Premio comprende due aree. Una destinata ad una personalità del panorama culturale italiano che si sia cimentata nella scrittura autobiografica, e che sarà consegnato domenica 14 settembre alle 16:00 a Gigi Proietti per il testo Tutto sommato qualcosa mi ricordo, l’altra destinata a giovani ricercatori e studiosi sul tema dell’autobiografia: la scrittura e la narrazione.

Ventidue i testi arrivati per partecipare a quest’ultima selezione e dieci i finalisti che racconteranno i propri lavori di studio e ricerca nel pomeriggio di venerdì 12 Settembre al Teatro di Anghiari.

La commissione, presieduta da Duccio Demetrio e composta da vari docenti universitari esperti nelle tematiche, vede la collaborazione della Giunti Editore e dell’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano. La sezione studi e ricerche offre la possibilità all’autore della ricerca vincitrice di frequentare gratuitamente la Scuola di scrittura Autobiografica e Biografica della Libera Università dell’Autobiografia.

I temi delle ricerche finaliste sono di sorprendente attualità e di grande interesse a livello interdisciplinare. La tesi magistrale in Discipline etno-demo antropologiche di Federica Arbuatti “Ritratti narranti: il doppio volto del nord est tra crisi e riscatto” racconta attraverso le narrazioni della gente la storia del Nord Est di Italia, prima e durante la crisi economica, approfondisce le conseguenze antropologiche della crisi e i cambiamenti avvenuti.

Affronta invece il tema della paternità Tania Cacciari nella sua tesi magistrale in Scienze pedagogiche “Tra le parole dei padri. Paternità e storie di vita”. L’elaborato sviluppa la storia della figura del padre fino alla crisi e lo smarrimento dei modelli di paternità, raccontato, sempre attraverso storie di vita. Un tema questo di rilievo a attenzione se si pensa a tutte le storie legate alla figura del padre, alla quale si è dedicato anche il filosofo Massimo Recalcati.

Ancora scrittura di sé e rielaborazione di un trauma nella tesi triennale in Educazione professionale di Valentina De Carlo “Il trauma e la scrittura. La resilienza attraverso l’inchiostro dell’anima”. Il testo pubblicato da Maria Francesca Pacifico “La vita come un’opera d’arte. L’elaborazione del lutto”, affronta il delicato tema del lutto trattato a partire dalla propria esperienza autobiografica. Renata Punzone con la sua tesi triennale in Scienze dell’Educazione sociale dal titolo “Educare in Pediatria: il valore della writing-therapy quale metodologia autobiografica per dar voce al dolore dei genitori”, racconta la relazione con il bambino malato, per i genitori e per chi offre cure, a partire da una riflessione personale scaturita dalla sua esperienza presso l’Ospedale Meyer.

La diversità di genere, in particolare legata alle forze armate, e il ruolo della figura dell’educatore, viene trattata nella tesi di Dottorato in Pedagogia dello sviluppo da Veronica Miceli “Fra memoria e partecipazione. Studio di caso per una pedagogia di comunità” che ha svolto il suo lavoro di ricerca in collaborazione con l’Associazione Polis Aperta. Nella tesi di Laurea specialistica in Editoria e scrittura giornalistica “Terra Matta: caso editoriale sincretico”, Simone Fragapane approfondisce il percorso del testo Fontanazza, di Vincenzo Rabito, uno dei “protagonisti” maggiormente noti a chi frequenta l’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano, la storia di un dattiloscritto autobiografico divenuto testo, e trasposto in teatro e al cinema. Un vero caso editoriale, che Fragapane affronta su due livelli: come genere letterario e come elemento di presa di coscienza di sé.

Ancora, il valore che i luoghi hanno nella nostra memoria, nel lavoro di Laura Galmarini e Matteo Patrucco, scenografi diplomati all’Accademia di Belle arti di Milano, approfondiscono lo studio dei luoghi della memoria e la possibilità di creare delle “scene del ricordo” che portino alla possibilità di far scaturire nuovi ricordi e presentano l’elaborato “La casa infinita. Ricordi in scatola”.

Infine due testi, maggiormente incentrati su scrittura e autoformazione: la tesi di Marina Lancellotti, con un elaborato di tesi in Scienze della professionalità educativa “Memoria e autobiografia”, mentre Silvia Nanni nella sua tesi dottorale in Pedagogia e servizio sociale dal titolo “Narrazione autobiografica, politica e formazione” affronta il tema del legame tra autobiografia e politica, partendo dalle parole di Antonio Gramsci nella sua Giustificazione dell’autobiografia, che intende l’autobiografia «concepita politicamente»: la narrazione autobiografica assume così la doppia valenza di formazione individuale, collettiva e storico-culturale.

Non a caso, a seguire al momento di presentazione delle tesi, venerdì 12 Settembre alle 17 al teatro di Anghiari, nel programma del Festival dell’Autobiografia è previsto l’intervento di Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera Terra, Associazione contro le mafie.

Un uomo, Don Ciotti, il cui impegno è bene noto e che riassume il concetto di un’autobiografia concepita oltre che individualmente politicamente e socialmente, per ricordare che l’autobiografia non è appannaggio di pochi, ma è storia di ognuno, storia di vita, di impegno, di possibilità di comprendere il valore di sé stessi e della propria storia.

Un valore che ad Anghiari è di casa.