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Fondi europei a chi fa impresa

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Fondi europei a chi fa impresa

Anghiari, Sansepolcro (AR) – La Regione Toscana si appresta a dare i fondi europei alle aziende che fanno impresa.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana agli imprenditori che ha incontrato nel corso delle visite che ha effettuato in alcune aziende della Valtiberina: la Busatti di Anghiari, la Tiberpack, la Bma e la Aboca spa di Sansepolcro.

Nel corso di quest’anno (i bandoi dovrebbero essere indetti entro maggio) sarà avviata una prima thanche di aiuti comunitari per finanziare i progetti di quelle imprese che, indipendentemente dalla loro dimensione, sono state in grado di reggere di fronte alla crisi e che possono fornire garanzie circa l’effettivo utilizzo dei fondi comunitari.

Una linea da 110 milioni di euro sarà destinata alla ricerca, una da 130 milioni all’innovazione tecnologica e una da 160 all’energia e al risparmio energetico. E visto che questi finanziamenti hanno un moltiplicatore o 3 o 4, ovvero per ogni milione concesso ne attivano 3 o 4, la stima è che l’investimento complessivo pubblico-privato raggiungerà i 1.500 milioni di euro, dando un contributo notevole alla ripresa toscana. Di questo il presidente della Regione si è detto convinto e sia nel caso della Tiber pack che della Bma i fondi comunitari concessi dalla Regione negli anni passati hanno contribuito al definitivo decollo di queste aziende.

Durante la visita alla Busatti, accompagnato dal proprietario Giovanni Sassolini, il presidente della Regione ha avuto modo di apprezzare i vecchi telai a spole ancora in funzione e una lavorazione delle stoffe per tessuti completamente tradizionale e di grande qualità, oltre alla notevole inventiva del proprietario che dall’arte toscana trae spunto per confezionare prodotti in grado di registrare il tutto venduto nei più lontani Paesi del mondo, Australia in testa.

Alla Tiber Pack Maurizio Ceci e Silvia Zeta hanno illustrato la crescita della loro impresa che realizza, su misura e chiavi in mano, soiluzioni automatiche per l’impacchettamento di vari prodotti, a cominciare da quelli alimentari. La sua crescita è stata esponenziale, passando da 1,8 milioni di euro di fatturato del 2005 ai 7,2 dello scorso anno con la prospettiva di superare gli 8,5 nel 2014.

Di tutt’altra natura, ma sempre di alta qualità, la produzione del Maglificio Bma di Marcello Brizzi e Zeffiro Olivieri, che occupa 30 dipendenti ma sta creando una rete di imprese capace di rispondere alle richieste di maglieria di qualità che viene da case di alta moda del calibro di Louis Vuitton e Fendi. Tra i prodotti, tutti realizzati con moderne macchine elettroniche, ma rigorosamente rifiniti a mano, particolarmente apprezzati due capi in cashemire, uno per Vuitton da oltre mille euro in negozio e la tuta di Phillippe Plein da oltre 3.000 euro al pubblico.

Molto apprezzata anche la visita alla Aboca spa, il colosso che con i suoi 600 dipendenti realizza prodotti a base di erbe medicinali con metodi assolutamente naturali e con un marchio che è da tempo famoso nel mondo. Partendo dal seme fino ad arrivare al prodotto finito, vende in tutto il mondo e cresce ad un ritmo del 18-20% l’anno: un successo ed una tradizione che hanno dato origine anche ad un museo, dedicato ad illustrare storia e benefici di una cura della persona basata sui prodotti e sull’alimentazione naturale.